Un fatto di cronaca dai contorni non ancora del tutto chiari è avvenuto nelle scorse ore a San Michele Salentino, in provincia di Brindisi. Nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 settembre una pensionata è deceduta nell’incendio della casa di proprietà del figlio: quando i soccorsi sono giunti sul posto la donna era completamente carbonizzata. A fare la scoperta sono stati i vigili del fuoco, allertati da una richiesta di soccorso perché l’abitazione, situata in una zona di campagna del paese, stava andando a fuoco. Dopo aver spento le fiamme che hanno distrutto la casa, i pompieri hanno ritrovato i resti carbonizzati della vittima.
In queste ore gli inquirenti che indagano sulla vicenda sono giunti a una svolta: il figlio della 71enne è stato indagato con l’accusa di omicidio volontario.
Difficile l’identificazione del corpo carbonizzato ritrovato nella casa andata a fuoco
Il corpo della vittima, completamente carbonizzato, al momento risulta irriconoscibile: saranno necessarie delle analisi sui resti per poter procedere all’identificazione. Sembrano comunque esserci pochi dubbi sul fatto che possa trattarsi della 71enne che si trovava nell’abitazione andata a fuoco quando è stato dato l’allarme per l’incendio in corso, poco dopo la mezzanotte.
Le fiamme si sono propagate in una villetta che sorge isolata, nelle campagne di San Michele Salentino, in contrada Angeluzzi.
La casa era già avvolta dalle fiamme quando sono arrivati i vigili del fuoco
L’incendio si è sviluppato rapidamente nell’abitazione: quando i soccorritori sono giunti sul posto, gran parte della casa era avvolta dalle fiamme.
Solo dopo aver spento il fuoco i pompieri si sono accorti della presenza dei resti della donna, ormai carbonizzati.
Il corpo privo di vita si trovava nella cucina dell’edificio.
Le indagini sull’incendio che ha ucciso la 71enne che era in casa: ascoltato il figlio della vittima
Le indagini, che puntano a ricostruire la dinamica dell’incendio e a verificare le responsabilità per quanto accaduto, sono affidate ai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, che si sono recati sul luogo.
In particolare in queste ore il figlio 47enne della vittima è stato interrogato dal pm Alfredo Manca, della procura di Brindisi: per gl’inquirenti sarebbe stato lui ad appiccare il fuoco. Secondo quanto si apprende, sarebbe stato proprio l’uomo, che risulterebbe essere il proprietario della casa andata a fuoco, a lanciare l’allarme per l’incendio. A quanto pare, il 47enne avrebbe fatto scena muta davanti al magistrato, che l’avrebbe quindi fatto iscrivere nel registro degli indagati, con la pesante accusa di omicidio volontario.
L’uomo, che attualmente si trova in ospedale, in passato è stato sottoposto a un provvedimento che gli impediva di avvicinarsi alla madre. Tuttavia, nella serata di martedì, la donna si sarebbe recata per motivi non conosciuti nell’abitazione del figlio.