Pierina Paganelli sarebbe stata uccisa nel garage del suo condominio a Rimini proprio la sera prima di un’importante assemblea del Consiglio dei Saggi del gruppo dei Testimoni di Geova di Miramare – al quale apparteneva tutta la famiglia della donna – dedicata alla condotta di Manuela, moglie del figlio della 78enne. Al termine della riunione, che non si è poi mai tenuta, sarebbe stata presa una decisione sulla vicenda: la nuora della vittima avrebbe rischiato anche l’allontanamento dalla congregazione. In particolare sarebbero stati esaminati i problemi coniugali della donna, i dissapori con il marito Giuliano, ferito gravemente in un misterioso incidente in bicicletta avvenuto lo scorso maggio, oltre alle voci sulla sua relazione extraconiugale con il vicino di casa Louis.

Naturalmente la situazione, già molto complicata all’interno della congregazione, è stata ulteriormente aggravata dalla scoperta del corpo della suocera da parte di Manuela, avvenuta la mattina del 4 ottobre. Tutti questi dettagli sono emersi nelle ultime ore nelle indagini sul delitto di via del Ciclamino a Rimini, che non vedono ancora nessun iscritto nel registro degli indagati, anche se gli inquirenti concentrano le loro attenzioni sul ristretto gruppo di persone composto da Manuela, il fratello Loris, il vicino di casa Louis, che avrebbe avuto una relazione con la nuora di Pierina, e la moglie di quest’ultimo, Valeria.

Durante la riunione dei Saggi dei Testimoni di Geova sarebbe dovuta intervenire anche Pierina

Nei giorni scorsi i componenti del Consiglio dei Saggi del gruppo di Miramare sarebbero stati interrogati come persone informate sui fatti dagli uomini della Squadra mobile di Rimini e dal pm Daniele Paci, che coordina le indagini sul delitto di Pierina; tuttavia, avrebbero opposto il segreto ministeriale sulla vicenda.

Secondo gli inquirenti, Manuela avrebbe saputo della riunione, mostrando grande preoccupazione per le decisioni che i saggi avrebbero potuto prendere.

Le parole del figlio di Pierina sul suo rapporto coi Testimoni di Geova e sui debiti in famiglia

Nelle scorse ore Giuliano, figlio di Pierina, è tornato a parlare nel corso del programma Pomeriggio Cinque della revoca dell’incarico di servitore di ministero nella congregazione.

L’uomo ha spiegato che non si è trattato di un declassamento nei suoi confronti, ma di una scelta dovuta alle condizioni di salute precarie dopo l’incidente in bici dello scorso maggio, per il quale era rimasto a lungo in coma. Quindi il figlio della vittima ha confermato di essere ancora un Testimone di Geova attivo nella comunità, oltre ad ammettere che la famiglia in passato era stata gravata da problemi economici, dovuti alla difficoltà di far fronte ad alcuni debiti. Infine, ha ribadito di non ricordare nulla del misterioso incidente di cui è stato vittima.

L’impianto elettrico del condominio di via del Ciclamino forse è stato manomesso

Nei giorni scorsi la polizia che indaga su questo caso di Cronaca Nera sarebbe tornata nel condominio nel quale è avvenuto il delitto per esaminare nuovamente il quadro elettrico.

Infatti, sembra farsi largo l’ipotesi che l’assassino di Pierina possa aver manomesso l’impianto per aggredire indisturbato l’anziana nel garage la sera del 3 ottobre, al suo ritorno da una riunione di preghiera dai Testimoni di Geova. La donna sarebbe stata colpita mentre cercava di salire nel suo appartamento dopo aver parcheggiato l’automobile. Diversi vicini di casa hanno raccontato agli inquirenti di come l’ascensore condominiale non funzionasse la sera del delitto.