I gestori del rifugio Lago Verde, vicino a Prali in provincia di Torino, hanno dato notizia che sabato 9 dicembre, i loro due cani, Argo e Fiamma, sono stati brutalmente uccisi da due colpi di fucile durante una passeggiata in Val Germanasca con il loro proprietario vicino a Perrero; la notizia di cronaca è stata diffusa dai gestori del rifugio, Angela Meloni e Maurizio Barale, che hanno espresso il loro sconcerto e dolore per la terribile perdita.

La ricostruzione della vicenda

Secondo il proprietario dei cani, l'aggressore, ha aperto il fuoco e poi è fuggito, lasciando i cani feriti a terra.

Argo è morto sul posto, mentre Fiamma è deceduta nonostante i disperati tentativi di salvarla nella clinica veterinaria.

Il motivo di questo crudele atto è ancora sconosciuto, e la Lega per l'abolizione della caccia (LAC) di Pinerolo ha sollevato la questione della sicurezza nei luoghi aperti durante la stagione di caccia. Davide Pistone della LAC di Pinerolo ha sottolineato che, nonostante la caccia sia aperta in valle, sparare direttamente ai cani con due fucilate consecutive esclude l'ipotesi di un tragico errore di tiro.

La LAC ha invocato la collaborazione di chiunque abbia informazioni utili alle indagini, compresi i cacciatori, per individuare e sanzionare il responsabile di questo atto criminale.

Il gesto ha suscitato indignazione e condanna da parte di molti, compresi coloro che, pur essendo favorevoli all'attività venatoria, respingono l'idea di avere individui così crudeli tra le proprie fila.

Il commento del proprietario

Maurizio Barale, proprietario dei due cani e gestore del rifugio Lago Verde, ancora incredulo per quanto accaduto, ha condiviso la sua esperienza: "Tutto questo è sconvolgente, anche per la mia famiglia, non mi era mai capitata una cosa del genere e sono davvero sconvolto ed addolorato".

La passeggiata mattutina, una pratica quotidiana per la famiglia, si è trasformata in una tragedia in pochi istanti. Barale descrive il momento in cui ha sentito due colpi di carabina molto forti e ravvicinati, seguiti dal guaito di Fiamma: "All'inizio pensavo avessero solo colpito qualcosa, poi ho visto l'uomo con un fucile e con il giubbotto che andava via correndo e l'ho seguito".

Barale ha spiegato gli orribili dettagli dell'incontro con l'uomo armato: "Era l'unico nella zona, anche se ha detto di non aver sparato lui".

Il veterinario ha confermato che i colpi sono stati esplosi da sette o otto metri di distanza. Barale sottolinea: "Secondo la distanza dei colpi, sembrano davvero sparati da vicino da un punto visibile".

Gli eventi successivi sono stati altrettanto angoscianti, con Argo trovato senza vita lungo il sentiero e Fiamma che, nonostante gli sforzi disperati della clinica veterinaria, è morta per le ferite troppo gravi.