Il corpo senza vita di un giovane di 17 anni è stato trovato nella serata di domenica 23 giugno a Pescara tra le sterpaglie del parchetto Robert Baden Powell, un angolo verde frequentato spesso anche da famiglie e bambini. Subito sono iniziate le indagini della polizia, che hanno portato a due fermi.
L'arresto di due minorenni dopo il decesso del 17enne
Sono stati infatti tratti in arresto due ragazzi, anche loro minorenni, sospettati di essere coinvolti nell'omicidio del 17enne. Uno dei giovani fermati è figlio di un comandante dei carabinieri, mentre l'altro è figlio di un avvocato.
In queste ore, i due ragazzi sono stati sottoposti a interrogatorio in questura, mentre le autorità cercano di ricostruire il contesto e i motivi che li avrebbero spinti a compiere il gesto.
Le prime ricostruzioni sul delitto
Le prime ricostruzioni degli inquirenti lasciano pensare che l'omicidio sia arrivato culmine di una lite. Tuttavia, il motivo della discussione resta ancora dubbio. Si ipotizza un debito di poche centinaia di euro per questioni legate allo spaccio di stupefacenti. I fatti sarebbero avvenuti nel tardo pomeriggio di domenica, ma il corpo del giovane è stato rinvenuto solo in tarda serata.
Le ferite da taglio sul corpo del 17enne, evidenziate dal medico legale Christian D'Ovidio, hanno confermato la natura violenta del decesso.
Il pm presso il Tribunale dei minori di L'Aquila, David Mancini, ha poi confermato che si tratta di un omicidio. Il giovane senza vita era privo dei documenti d'identità.
Le indagini degli inquirenti sul delitto di Pescara
L'indagine è condotta dalla polizia sotto la supervisione del procuratore capo Giuseppe Bellelli, per fare luce su questo caso di cronaca nera.
Finora, le autorità hanno rilasciato poche informazioni ufficiali, ma alcuni dettagli sono trapelati: dopo l'accoltellamento i due ragazzi sarebbero andati a fare un bagno al mare e non è escluso che, proprio in questo contesto, possano essersi disfatti dell'arma del delitto, un coltello che è attualmente oggetto di ricerca da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco.
Gli investigatori stanno nel frattempo esaminando anche i telefoni cellulari dei ragazzi per cercare eventuali tracce di conversazioni o messaggi che possano fornire indizi sui motivi dietro l'accoltellamento.