In Trentino, sulla ferrata Bepi Zac, sono stati avvistati una mamma con la figlia piccola e un papà con in braccio un bambino, tutti senza equipaggiamento. I due genitori hanno percorso la via ferrata senza alcuna protezione di base, come casco o moschettoni. La scena è stata ripresa da un altro escursionista e - dalle immagini - si nota la difficoltà dei due nel scendere con i figli al seguito, che sembrano essere molto piccoli. Fortunatamente non sì è verificato alcun incidente, ma il comportamento dei due genitori è stato criticato da appassionati sui social network e anche dai responsabili del Soccorso alpino.
Essi hanno sottolineato come non si possano accettare comportamenti simili, che sono in completo contrasto rispetto a tutte le indicazioni di sicurezza in montagna.
Il Soccorso alpino trentino: 'Atteggiamento a sottovalutare il rischio'
Di questo particolare episodio avvenuto sulla ferrata Bepi Zac, ha parlato il presidente del Soccorso alpino trentino, Walter Cainelli.
In un'intervista rilasciata a Il Dolomiti, Cainelli ha spiegato come tante volte manchi il buon senso e che le persone decidano di proseguire su percorsi difficili senza la necessaria preparazione ed esperienza. Per Cainelli alla base di questi comportamenti c'è "sempre di più, purtroppo, un atteggiamento a sottovalutare il rischio".
Spesso questi comportamenti sbagliati causano incidenti in montagna, in cui il Soccorso alpino deve mobilitare mezzi e personale specializzato, che potrebbero servire anche in altri contesti. Come sottolinea Cainelli, i mezzi del Soccorso alpino sono occupati in recuperi di persone illese e quando avviene un incidente più grave con feriti, può diventare difficile fornire un intervento tempestivo con tutte le unità necessarie.
Inoltre il presidente del Soccorso alpino trentino ha spiegato che ogni intervento di soccorso, anche per motivazioni apparentemente banali, comporta sempre una serie di rischi.
Cainelli infine ha parlato anche di come stia cambiando il lavoro del soccorso alpino: "Purtroppo talvolta sembra di svolgere un servizio taxi". Infatti capita spesso che gli escursionisti trovino la seggiovia chiusa, non controllando gli orari e debbano chiamare il numero di emergenza per essere riportati a valle.
Storia della ferrata Bepi Zac
La ferrata Bepi Zac è un percorso che si snoda lungo la cresta rocciosa da Passo Selle a Forcella Laghet sul Gruppo Monzoni della Marmolada, nelle Dolomiti.
Il nome deriva dall' alpinista fassano Bepi Pellegrin, soprannominato Zac, che lavorava nel rifugio dove ha iniziato la via ferrata, a cui fu intitolata nel 1981. Un percorso che ha un importante interesse storico, visto che chi la percorre può vedere i resti delle trincee utilizzate dai soldati nelle battaglie sulle Dolomiti avvenute durante la Prima Guerra Mondiale.