È morta Claudia Apostolo, firma del giornalismo televisivo italiano e volto noto della Tgr Piemonte. Appassionata di ambientalismo e diritti civili, aveva 68 anni ed è morta improvvisamente nella notte tra il 24 e il 25 marzo nella sua città natale, Torino. Una carriera lunga e significativa quella di Apostolo, fatta di inchieste, militanza e servizio pubblico, che l’ha portata a raccontare con passione e impegno i temi più rilevanti della società.
L’omaggio della redazione Rai e dei colleghi a Claudia Apostolo
Nonostante il suo pensionamento nel 2017, Apostolo era ancora attivamente coinvolta nel dibattito pubblico e impegnata nel campo della comunicazione
La redazione Rai di Torino ha espresso il proprio "profondo cordoglio" per la sua scomparsa, ricordandone la competenza, l'umanità e la coerenza che l'hanno contraddistinta durante la sua carriera.
Sui social sono giunti numerosi messaggi di affetto da parte di colleghi e personalità del mondo dell'informazione e della cultura. Il giornalista Luca Salici ha scritto: "Claudia Apostolo è stata una pioniera dell'informazione ambientale, quando non era ancora di moda. Il suo lavoro ha acceso riflettori su temi dimenticati".
L'ex direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli, l'ha ricordata come "una collega rigorosa, sempre dalla parte delle storie che contano".
Su X, l'ambientalista Walter Ganapini ha voluto sottolineare il suo impegno sui temi sociali cruciali, come quello dei rifiuti, che ha trattato con grande attenzione.
Non riesco a crederci. La mia amica Claudia Apostolo,inviata “Ambiente Italia” di Beppe Rovera e Tgr Leonardo, non c’è più.Fu prima giornalista nella ex-Maserati dove nel ‘96 avviai impianto riciclaggio con cui vinsi emergenza rifiuti
Milano @FondFeltrinelli @max_tarantino pic.twitter.com/4mh7OWKqfw
— Walter Ganapini (@wganapini) March 25, 2025
La carriera: una vita dedicata all'informazione e all'ambiente
Claudia Apostolo, classe 1956, giornalista professionista dal 1992, ha iniziato il suo percorso in un'Italia che cambiava.
Dopo anni di gavetta — da Radio Popolare a La Repubblica — è approdata alla Rai, dove ha lavorato per oltre trent'anni.
Per la testata regionale del Piemonte, è stata un volto riconoscibile, familiare al pubblico, e una firma autorevole. Ma il suo lavoro non si è fermato al solo territorio piemontese. Come inviata per Ambiente Italia, programma nazionale di Rai 3, e per il Tg scientifico Leonardo, ha raccontato l'Italia delle contraddizioni e delle lotte ambientali, viaggiando in lungo e in largo, affrontando temi come le ecomafie, le discariche, i terremoti, i depositi radioattivi, l'inquinamento industriale, le alluvioni e le fabbriche killer.
"Un lavoro difficile ed entusiasmante", aveva dichiarato, "che mi ha permesso di allargare gli orizzonti in anni in cui si stavano costruendo i linguaggi per parlare di ambiente".
Nei suoi reportage, però, non mancavano anche storie di speranza: mobilità leggera, transizione energetica, agricoltura organica ed esperimenti sociali.
Dopo il pensionamento, ha continuato a collaborare nel settore della comunicazione culturale e documentaristica. La montagna, l'arte e il cinema erano altri suoi mondi di riferimento, così come la scrittura, che ha sempre accompagnato il suo lavoro.
L'impegno civile e politico per una Torino più giusta e inclusiva
Oltre al giornalismo, Claudia Apostolo ha dedicato la sua vita all’impegno civile e politico. Attiva nei movimenti ecologisti, ha sostenuto Legambiente e collaborato con la rivista Dislivelli per la tutela delle Alpi. Negli ultimi anni, si era candidata con Sinistra Ecologista al consiglio comunale di Torino, presentando la sua visione per una città “più giusta, più inclusiva, più responsabile”.
Era anche vicina al movimento femminista Se non ora quando. I diritti delle donne, la lotta alla violenza di genere, le discriminazioni nel mondo del lavoro e la parità erano per lei temi centrali. “Devono essere in primo piano nell’agenda di chi vuole costruire una società più sana”, scriveva.
Sognava una Torino senza ingiustizie, “una città dove sia bello vivere, dove gli anziani siano una risorsa, dove la gestione della cosa pubblica sia trasparente e i cittadini protagonisti”.