Si aggrava di ora in ora il bilancio del violento Terremoto in Myanmar: oltre 1000 morti in 24 ore. La scossa principale, di magnitudo 7,7 sulla scala Richter, aveva colpito la parte centrale del paese ieri mattina 28 marzo alle 12:50 (7:20, ora italiana), a soli 17 chilometri dalla popolosa città di Mandalay, che da sola conta circa 1.300.000 abitanti. Il violento sisma ha tuttavia causato morte e devastazione anche nella vicina Thailandia. Qui si registrano almeno 10 decessi e 85 dispersi nel cantiere del grattacielo in costruzione a Bangkok, crollato a causa del sisma.

Il terremoto in Myanmar ha causato danni e vittime in molte regioni del paese

Sono numerosi i paesi del Sud-est asiatico dove è stata intensamente avvertita la scossa principale avvenuta in Myanmar, tra cui Bangladesh, Cina, India e Thailandia. A pagare il prezzo più alto in termini di morti è il Myanmar, dove si registrano attualmente 1.002 vittime.

La regione più colpita è quella di Mandalay, dove sono rimasti gravemente danneggiati templi, moschee, edifici pubblici, privati e anche molte infrastrutture. L'Ava Bridge è parzialmente crollato. Danni registrati anche all'aeroporto internazionale della città. Molte immagini diffuse sui social hanno mostrato gravi crolli anche nell'antico palazzo reale di Mandalay e dei suoi bastioni.

Si stima che la metà degli edifici della città siano gravemente danneggiati o crollati. Qui si conta il maggior numero di vittime: 838. Altri morti sono stati registrati nelle regioni di Bago, Naypyidaw, Sagain e Shan.

Vittime anche a Bangkok, capitale della Thailandia

10 morti vengono registrati perfino in Thailandia, sette dei quali nella capitale Bangkok, situata a ben 1400 chilometri dall'epicentro del terremoto in Myanmar.

Si tratta di sette operai morti nel crollo del grattacielo in costruzione ripreso in diretta da molte persone. Solo in questo cantiere si contano almeno 85 dispersi. Un altro operaio è morto nel crollo di una gru posta in cima a un grattacielo nel quartiere di Bang Pho. Un'altra vittima è un neonato di un mese, morto durante l'evacuazione dell'ospedale Queen Sirikit National Institute of Child Health.

Un'altra persona è rimasta uccisa nella provincia di Nonthaburi. A Bangkok è stato dichiarato lo stato d'emergenza. Infatti, arrivano segnalazioni di danni da parte di cittadini in molti edifici della città.

Aiuti internazionali a rischio per il blocco militare in Myanmar

Il terremoto in Myanmar rischia di aggravare una situazione già instabile, dopo il colpo di stato del 2021. Il mondo si è subito mobilitato per l'invio di aiuti internazionali, ma ora quegli aiuti rischiano di essere bloccati da frontiere che risultano ancora chiuse, nonostante la richiesta sia giunta proprio dai militari.

Arriva perciò l'appello unanime dalle maggiori Ong, da Amnesty International e da Human Rights Watch, di permettere l'accesso agli aiuti, poiché la situazione è già catastrofica e il bilancio rischia di aggravarsi di ora in ora.