Chi, almeno una volta nella vita, non èrimasto sorpreso davanti a quel quadro inquietante che rappresenta latorre di Babele e che oggi è conservato a Vienna presso ilKunsthistoriches Museum? L'opera è di Pieter Breughel il Vecchio.
Ebbene, chi si reca a Roma può goderedella visione di cento opere, venti delle quali sononuove e si aggiungono a quelle presenti nelle mostre precedenti,quella di Como, a Villa Olmo, e quella di Telaviv.
La storia di questi tre artisti, padree due figli, è indissolubilmente legata a quella del visionarioBosch, altro pittore che tanto ha ispirato l'avanguardia e ilsurrealismo, e alla mostra si può contemplare il quadro più famosodi Bosch, ' I sette peccati capitali'.
Anche in questoquadro vi è una montagnetta che ricorda la sagoma piramidale dellatorre di Babele, ma questa è solo spoglia roccia, sulla cui sommitàil pittore ha dipinto due figurine di amanti davanti ad una tenda dacampo, e tutto il tondo entro cui sono rap presentati i settepeccati capitali è colto come dentro un'ampolla al di sopra dellaquale c'è Gesù crocifisso e al di sotto l'inferno con un'animache si porta per mano il diavolo in persona, una creatura dipinta delcolore verde. Anche tale immagine è entrata nell'immaginariocollettivo.
Chi si reca in visita a tale mostrapuò contemplare un grande quadro classico come La Resurrezione,proveniente da una collezione privata, una 'Predicazione di SanGiovanni Battista' di Pieter Breughel il giovane, una 'Danzanuziale all'aperto'che presenta elementi di forte realismoboccaccesco, i paesaggi invernali, magnifici e realistici, e i grandipaesaggi con scene bibliche e mitilogiche.
Sui paesaggi con quercegigantesche lo sguardo del visitatore si perde in un en plain air chepur nella ricercatezza del dettaglio rende la possenza e insiemel'infinitezza dei grandi spazi, e solo porgere l'occhio ècurativo e lenitivo, eppure nella mostra che oltre a ciò presentapoi le nature morte e le pitture floreali, di cui i Breghuel eranomaestri, vi è un'opera piccola nelle dimensioni, che nella seriedei grandi quadri può passare inosservata.
E' una tavolacircolare di 18,5 cm. di diametro appartenente anch'essa ad unacollezione privata. S'intitola 'Gli adulatori' del 1592.
L'autore è Pieter Brueghel il Giovane. Che cosa rappresenta?L'avarizia. E' una donna non bella e neppure molto vecchia,seduta ma colta di spalle. E' vestita solo dalla cintola in su,mentre dalla pancia in giù è nuda e colta dal di dietro.
Perl'appunto il suo posteriore che dovrebbe essere nudo è stato cometagliato e da una apertura a forma di quadrato entrano tanti ominiche strisciano a terra. L'avarizia tiene nel braccio destro unsacco pieno di monete d'argento e d'oro che vengono lanciate via, anzi sembra quasi che i soldi cadano involontariamente, mentregli uomini dietro fanno di tutto per entrare nel corpo della donna egodere dei suoi beni. L'immagine è spiazzante, ma anche nei PaesiBassi di fine Cinquecento intorno alle corti l'adulatore era figuradiffusa e presente.
Altro quadro chemerita essere citato di Jan Brueghel il Vecchio è il Golgota edè del 1600, appartenente ad una collezione privata . Anche qui uncorpo reso in tutta la sua luminescenza appeso ad una croce,l'effetto chiaroscurale rende sacra e splendida la figura di questocorpo, peraltro perfetto, che si staglia contro un cielo nero esullo sfondo una città resa come attraverso una nebbia.
Questi duequadri di argomento religioso che appartengono a collezioni privatesono due assoluti capolavori. Dunque visitarla significa contemplareopere inedite e conoscere la serie di disegni che danno prova dellestraordinarie capacità dei tre artisti e rappresentano un ulterioremotivo di godimento e apprezzamento.
Il catalogo edito Silvana Editorialeoltre a scritti importanti contiene la stampa dei dipinti e deidisegni, uno strumento fondamentale di conoscenza e di memoria pergli appassionati.