Dopo aver prodotto la fortunata serie de "L'era glaciale" e lo scoppiettante "Rio", i Blu Sky Studios - con il non trascurabile apporto della Twentieth Century Fox - con Epic hanno tentato veramente un'impresa "epica"(ovviamente in 3d): riprodurre uno scontro titanico all'interno dell'enormemente piccolo, arricchendo il tutto con un'abbondante dose di creatività e ironia.

Sembra che al regista Chris Wedge, già vincitore dell'Oscar per il corto animato "Bunny", l'idea embrionale per "Epic" (nelle sale dal 23 maggio) sia venuta diversi anni fa soffermandosi un attimo di troppo - durante una pausa di lavoro - sulla natura circostante i Blue Sky Studios.

In seguito, per il completamento del puzzle, sarebbero venute la visita a una mostra di quadri raffiguranti complessi regni celati all'interno delle foreste e la lettura di un racconto di William Joyce, un autore con il quale aveva già lavorato per "Robots" (anch'egli vincitore dell'Oscar).

In breve, la storia: un giorno, per una serie di fortuite circostanze, la giovane Mary Katherine - figlia del professor Bomba, da sempre certo dell'esistenza di un minuscolo reame dei boschi - rimpicciolisce magicamente e, ritrovatasi così all'interno dello stesso mondo studiato dal padre, diviene testimone di una guerra tanto singolare quanto importante: quella combattuta tra i valorosi leafmen (guidati dalla saggia regina Tara) e gli orribili Boggans (comandati dal perfido Mandrake), che hanno come unico scopo quello di distruggere ogni forma di vita naturale.

Dopo un numero incredibile di avventure, pericoli e incontri più o meno fortunati,  sarà proprio la giovane terrestre a riportare equilibrio tra le due potenti forze in contrapposizione.

In tale contesto, non è di certo missione ardua individuare una morale ambientalista: la natura, il meraviglioso mondo verde che ci accoglie e custodisce (così florida di pace, benessere e - in questo caso - di idee!) non merita affatto i maltrattamenti patiti a causa dell'uomo; se i ruoli si invertissero, la nostra specie senza dubbio non apprezzerebbe.