Da Venezia aMilano, la mostra di Gianni Berengo Gardin, storie di un fotografo, lascia laCasa dei tre Oci e dal 14 giugno è arrivata a Palazzo Reale. Con oltre cento opere l'esposizione, curatada Denis Curtis, promossa dal Comune del capoluogo lombardo e prodotta daPalazzo Reale, Civita Tre Venezie e Fondazione Forma per la Fotografia, accompagneràl'estate dei milanesi fino a settembre.

Attraverso unpercorso che descrive l'attività di Berengo Gardin, iniziata negli annicinquanta, la mostra unisce i momenti fondamentali della professione delmaestro, sia nazionale sia internazionale.

Un viaggio che racconta gliavvenimenti storici della vita politica e sociale dell'Italia, dagli anni delboom a oggi, in cui emerge la volontà del fotografo di raccontare e lasciareuna testimonianza, sia dei risvolti felici del nostro paese sia dei momentidrammatici.

Dalle foto cheimmortalano uomini, donne, bambini e fabbriche del capoluogo lombardo, ai momenti di vita quotidiana a Venezia, l'esposizione si arricchisce di unasezione dedicata alla gente di Milano, con quaranta fotografie di volti e luoghidella città, oltre ad approfondire la serie Morire di classe. Lavoro cheBerengo Gardin ha realizzato su commissione di Basaglia, psichiatra e neurologo italiano, sulla condizione dei manicomi nel nostro paese, dando vita a una vera epropria storica inchiesta.

Il reportage ha svolto, inoltre, un ruolofondamentale nel percorso che ha portato alla legge 180 e alla conseguentechiusura dei manicomi, mettendo in evidenza, attraverso la crudezza delleimmagini, la situazione degli istituti psichiatrici degli anni settanta.

Negli scatti inbianco e nero di Gianni Berengo Gardin, lo spettatore riesce a cogliere lacapacità del fotografo di raccontare storie senza pregiudizi e ricche diemozioni.

Caratteri che emergono in un altro toccante lavoro del maestro, conil quale ha voluto narrare il mondo dei Rom per far conoscere la loro cultura econtribuire a placare i pregiudizi nei confronti dei nomadi.

Oltre alleinchieste, nell'esposizione milanese, si aggiungono immagini sui Baci, ilLavoro, l'Ambiente e la Religiosità, che contribuiscono ad arricchire unracconto in cui ciascuno può immedesimarsi ripercorrendo i ricordi personali ela propria storia.

Macchinafotografica sempre al collo Berengo Gardin ha collaborato con le principalitestate giornalistiche italiane ed estere, da L'Espresso a Le Figaro e al Time.Ma non solo. La carriera pluridecennale del maestro è segnata anche dallapubblicazione di oltre duecento volumi fotografici, dal lavoro per l'industria, conla realizzazione di reportage e monografie aziendali e da più di trecento mostre personaliin tutto il mondo.