Cosa c'è di più scaramantico nel mondo della musica del ritorno sulla scena di un gruppo chiamato "I Cani", alla prova con il fatidico (per le sorti di un'intera carriera) secondo disco, dopo un "Sorprendente album d'esordio" ? Al momento del giudizio per ogni cantante che si rispetti (Caparezza cantava "Il secondo album è sempre più difficile nella carriera di un'artista", rendendo piuttosto bene l'idea) i Cani ci arrivano sfoderando dal loro estro "Glamour", soffice concentrato di prosa e beats al crocevia tra il solito stile cantautorale della voce, nonchè mente totalitaria del gruppo Niccolò Contessa, e suoni e riff più stagionati e meno acerbi del recente passato.
Alla prova con i fatti - Glamour si dimostra sin dall'esordio un lavoro diverso rispetto all'illustre predecessore. E non muove i primi passi che da una sua evoluzione evocativa. I riferimenti al primo lavoro sono presenti sia nell'introduzione (l'album si apre riproponendo la scia di rumori vorticosi che animava la fine del primo) che in alcuni dei brani che seguono l'ascolto in loop del disco (ad esempio in "Corso Trieste", in "Storia di un impiegato" e in "Roma Sud + Theme From Koh Samui").
Ma ciò che traspare di più nelle canzoni calde di stereo è la mutata prospettiva descrittiva che l'autore adotta nei propri brani : meno diretta e ficcante, più pensata, verrebbe da dire "filosofica" e metafisica.
Meno l'attenzione per una descrizione fine a se stessa delle cose, maggiore importanza nel far risaltare, attraverso alcune "frasi chiave", il collegamento tra le varie congetture chiamate in causa, nel racconto di storie più circostanziate rispetto al passato.
Parole come "velleità" e "long island a 10 euro" sono soltanto un rimando che acquista un senso diverso nel nuovo contesto, ma più maturo.
Hanno la funzione di simboleggiare il passato nel tentativo di distanziarvene, ma non sono mai un'emulazione stringente, più una citazione d'autore. "Non c'è niente di twee" assurge al ruolo di singolo di lancio dell'album, e finisce per ben preparare il pubblico al succo del disco presenziandone le caratteristiche fisicamente più ricorrenti.
Eppure il testo poco si presta ad essere preso come metro di giudizio nel comparare i due modelli di scrittura proposti nei differenti lavori, a meno che non si nutrano masochistiche velleità di prostrazione.
La selezione dei brani è ben ragionata. Il ritmo fitto e mai moscio. Il canovaccio mai desueto. Anche nella dicotomia "Storia di un impiegato" versus "Storia di un artista" il punto è chiaro : evidenziare l'anacronistica realtà nella trattazione grottesca di due ruoli in cui l'ordinario sembra risiedere ancor più nella vita di chi incautamente si fa fregio di fare dell'arte. Lo stravolgimento dei canoni teso alla caricaturale esplosione di figure che non si contengono nella cornice sbiadita e inadatta qual'è diventato il mondo attuale, ostinatamente anticonformistico tanto da essere condannato sulla sedia elettrica della conformità.
Cosi' com'è chiaro in "San Lorenzo" l'atto di accusa delle tradizioni pedisseque e banalmente reiterate che mettono sul piedistallo della stupidità univerale l'egoismo umano.
Dalle forti tinte leopardiane invece il brano conclusivo dell'album, "Lexotan" : l'uomo è "naturalmente" incapace di godersi la propria "niente affatto fotogenica, mediocre, stupida e ridicola felicità" che per saltare oltre l'asticella a volte è costretto a rincorrere l'utilizzo di medicinali e psicofarmaci come ultimo appiglio per la soddisfazione di sogni troppo grandi, sembrano suggerire i Cani osservando la specie umana.
Nelle strutturazione ritmica, armonica e musicale dei brani si riconosce il tocco stilistico di Enrico Fontanelli degli Offlaga Disco Pax, produttore del disco, che ha contribuito al superamento delle sonorità fin troppo "rozze" e ostinatamente elettro pop del primo album.
Cosi' come è da rimarcare la collaborazione dei Gazebo Penguins e di Cris x. Altri archetipi che hanno influenzato musicalmente il disco sono i Baustelle e Edda, che lo stesso Contessa ha dichiarato di aver ascoltato e apprezzato particolarmente in fase di scrittura.
Il loro personalissimo esame di maturità i Cani lo hanno passato a pieni voti : la differenza è che a loro non spetta un'estate di riposo, bensi' un inverno fitto di date che li porterà ad esibirsi in giro per tutta Italia.
Tracklist Glamour
1 Introduzione
2 Come Vera Nabakov
3 Corso Trieste (ft Gazebo Penguins)
4 Non c'è niente di twee
5 Storia di un impiegato
6 Roma Sud + Theme From Koh Samui (ft Cris x)
7 Storia di un artista
8 San Lorenzo
9 FBYC (sfortuna)
10 Lexotan