Wikipedia attrae su di sè, da sempre, una grandissima attenzione. Molti, anche al di fuori della rete, sanno cos'è. È consultata da tantissime persone, ogni giorno in tutto il mondo. E tradizionalmente ha diviso l'opinione pubblica circa la sua utilità e soprattutto la sua reale attendibilità. Come sempre si sono create due scuole di pensiero opposte: quanti ritengono che l'enciclopedia virtuale possa essere un utile mezzo di conoscenza e ricerca, e quanti invece, ovviamente, pensano il contrario.

A tal proposito arriva, come riportato dal "Corriere della Sera" edizione on-line, uno studio di un gruppo di ricercatori canadesi, i quali, dopo avere condotto un'analisi su oltre 1.400 pubblicazioni, alcune apparse su riviste importanti, come "Nature" o il "British Medical Journal", hanno concluso la loro ricerca suggerendo di diffidare dagli articoli scientifici che usano Wikipedia come fonte.

Grazie al lavoro dei ricercatori canadesi, riferisce il "Corriere della Sera", è stato possibile scoprire che solo il 4% delle citazioni era appropriato, ovvero faceva riferimento alle cosiddette fonti primarie, quindi i documenti e i dati originali consultati; oppure alle fonti secondarie, come per esempio libri, indicate in fondo alle pagine di Wikipedia.

Invece in ben il 50% dei casi, le fonti delle pubblicazioni esaminate nello studio sono risultate essere definizioni o citazioni direttamente reperite dall'enciclopedia virtuale, e quindi come fonti terziarie. Ovvero materiali elaborati direttamente dagli utenti anonimi e volontari di Wikipedia, che si preoccupano di tenere le voci aggiornate e attendibili.

In ogni caso il numero di citazioni rilevato, pur risultando in crescita, non è molto elevato (2049 citazioni su 1433 articoli esaminati).

E proprio dal "British Medical Journal" arriva un'eco al monito canadese per mezzo di un articolo in cui Lane Rosberry, "wikipediano" che lavora per la rivista statunitense "Consumer Reports", sottolinea come, proprio per le sue caratteristiche, Wikipedia non dovrebbe mai essere citata come fonte primaria, non solo nelle pubblicazioni scientifiche, ma anche altrove.

Tuttavia Rosberry punta l'attenzione sul fatto che la stessa può però essere utile proprio per aiutare a trovare le fonti primarie appropriate e necessarie. Un ausilio efficace, quindi, per prepararsi ad una ricerca più specifica e approfondita. Infine, conclude l'articolo, un'idea utile al contempo per Wikipedia e il mondo scientifico sarebbe quella di stimolare una maggiore collaborazione tra questi due mondi, esortando i medici a dare il loro contributo diretto, al fine di rendere l'enciclopedia virtuale sempre più aggiornata e affidabile.