Ben oltre le alluvioni, il fango, la rabbia, le sofferenze; ancor oltre l'inefficienza delle istituzioni pubbliche, Genova navigatrice, cantautrice, industriosa e tenace è - malgrado ogni deprimente congiuntura - di nuovo sulla scena internazionale, forte della sua vocazione di comunità di tradizioni remote e aspirazioni future. E a Genova, apre il 24 ottobre la kermesse che più le si attaglia, per la sua acclarata verve esplorativa: il Festival della Scienza, 13a edizione.

Rassegna internazionale a cura dell'Associazione "Festival della Scienza", di carattere ricognitivo e divulgativo, quest'anno concentra e illustra - presso i più importanti presidi scientifici della città - le news mondiali sulla natura del tempo, sulla sua percepibilità e "percorribilità", vantando quale ospite per l'edizione corrente la Francia.

Dal tempo "rinnovato" della Relatività di Einstein, permeato di spazio e pronto con esso a comporre una quarta dimensione, a quello "comune" deprivato di forme, che in quanto fluido scorrere pare si aggiri ovunque e pronto a venire da ognuno percepito. Un tempo apparentemente uguale, eppure sempre diverso, in relazione alle molteplici umane percezioni.

Il fisico italiano Carlo Rovelli, protagonista al Festival fino al 2 novembre 2014, data conclusiva dello svolgersi della manifestazione genovese, sarà accanto al premio Nobel per la fisica 2012 Serge Haroche. Insieme i due scienziati approfondiranno gli aspetti più reconditi della natura del tempo, avvalendosi delle elaborazioni dello stesso Haroche, da anni impegnato in complesse concettualizzazioni matematiche sui "metodi sperimentali che hanno permesso di misurare e manipolare sistemi quantistici individuali", come sottolineava la motivazione di attribuzione del Nobel.

Tempo caratteristico delle macro-dimensioni o dei sistemi sub-molecolari; dell'evoluzione biologica o della neuro-biologia. Una rappresentazione quella del Festival della Scienza che tenderà ad illustrare i tempi della contemporaneità, così come avvolti dall'ineffabile fluido che sembrerebbe non muoversi pur scorrendo; non esistere pur essendo misurabile.

Il profilo fascinoso di questo immane "oggetto" che intesse la trama del cosmo vedrà - tra i molti - al tavolo dei relatori gli scienziati Giorgio Manzi e Alberto Piazza, Paul Lombroso, Bertram Gerber e Patrick Haggard, in un intellettuale sforzo interdisciplinare. L'evento speciale che connoterà la manifestazione sarà l'European Space Expo, a cura della Commissione Europea, impegnata a "narrare" l'impegno nelle Scienze dello Spazio del Vecchio Continente.

E dunque, meetings, mostre, laboratori, dibattiti caratterizzeranno questo excursus nella materia tempo, lungo un percorso che da Galilei e Newton giunse ad Einstein, e poi agli straordinari risultati della Meccanica dei quanti, alla Gravità quantistica e agli immaginifici mondi delle Superstringhe. "Luoghi del pensiero" dove forse ancor più rarefatta eppure più consistente è la presenza del tempo, tutto quello che purtroppo sfugge agli uomini per dedicarsi a comprendere la natura più profonda delle cose. Tempo permettendo.