Capita che, dopo anni di ricerche infruttuose, qualcosa, un giorno, improvvisamente cambi e ripaghi di ogni fatica: è quanto accaduto a Mina Gregori, professoressa emerita di storia dell'Arte presso l'università di Firenze, già allieva di Roberto Longhi, che in passato, in anticipo sulla documentazione in seguito pervenuta a conferma, attribuì a Caravaggio Il martirio di Sant'Orsola, un'opera terminata in fretta dall'artista prima d'imbarcarsi per quello che sarebbe stato il suo ultimo viaggio. La studiosa, contattata da una misteriosa famiglia che ha ricevuto in eredità una Maddalena in estasi, vedendola, ha capito immediatamente che si trattava di un Caravaggio.

Il dipinto raffigura una giovane donna, forse appena uscita dall'adolescenza, con il capo reclinato all'indietro, appoggiato alla spalla rimasta nuda, gli occhi socchiusi, la bocca quasi aperta, i lunghi capelli rossi che scivolano sulla veste bianca, in contrasto con il manto vermiglio. La Gregori, una delle massime esperte di Caravaggio, ha riconosciuto la paternità del Merisi grazie a una serie di dettagli tecnici: la resa delle mani allacciate l'una all'altra, il loro tono livido, i polsi forti, le modulazioni luministiche, le variazioni dei colori e delle ombre, l'intensità della posa estatica, il punto di rosso scelto per la realizzazione del mantello. 

Ma per il riconoscimento, la studiosa non si è basata solo sul colpo d'occhio e su criteri stilistici: dietro il dipinto, infatti, è stato ritrovato un foglietto in cui, con una grafia seicentesca, l'opera viene ricondotta a Michelangelo Merisi.

Se la paternità, come sembra, può ritenersi ora certa, è la Maddalena in estasi appena riscoperta l'ultima opera realizzata dal pittore, quella che portò con sé, dopo aver finito Il martirio di Sant'Orsola, nel suo ultimo viaggio a Porto Ercole dove, il 18 luglio del 1610, Caravaggio, colpito da febbri, trovò la morte. Della stessa, si trovano al mondo otto copie, una delle quali, la Maddalena Klein è stata esposta come opera di Caravaggio, con il beneplacito del ministero dei Beni Culturali, all'interno di numerose mostre dedicate all'artista.

La Gregori spiega, però, come quell'opera rappresentasse una donna non più giovanissima, mentre questa appena riscoperta ritrae una ragazzina e, in particolare nelle pieghe della veste, ottenute con una sola pennellata, si nasconde l'elemento distintivo più importante, che discrimina la Maddalena caravaggesca da quella di Caravaggio. La studiosa si dice sicura al 100% e ora quel che resta da capire è cosa voglia fare di questo tesoro che la fortunata famiglia si è ritrovata in casa.