Una mostra, quella sulle maioliche rinascimentali tra Marche e Romagna, sorprendente e di respiro internazionale. L'evento, accolto nella Rocca Roveresca di Senigallia, possiede una sua caratura internazionale in quanto i pezzi in esposizione, curati dallo studioso Claudio Paolinelli, non provengono solo dai Musei delle due regioni, ma anche da collezioni private e, fatto interessante, è che tale preziosa esposizione è stata prorogata sino a gennaio. Quello che la mostra attesta è l'operosità di botteghe artigiane sparse tra le Marche e la Romagna negli ultimi due decenni del 1400 ed i primi due decenni del '500 e il lavoro alacre di vari maestri ispirati a temi devozionali e cristiani, per diffondere il Vangelo dietro la predicazione domenicana in queste terre.

L'iniziativa vede la collaborazione di molti enti, dal Comune di Senigallia e la sua relativa Diocesi, allla Sovrintendenza, i Musei Civici di Pesaro, il Museo di Faenza, il Museo Civico Parrocchiale di Ostra Vetere e la Confraternita Santa Monica, la Parrocchia Santa Giustina di Mondolfo. Ma visitarla è un fatto che arreca sorpresa e piacere.

Osservare queste deposizioni, le Pietà e le natività è di per sé uno spettacolo sorprendente; ci sono dei presepi plasmati con colori vivaci e lucenti, ve ne è uno che si può vedere in due facce, da un lato sembra una cupoletta, dall'altro si vedono le figurine di Giuseppe, La Madonna e L'asinello. In tale mostra si può anche ammirare un pezzo che proviene da una collezione privata londinese, che è del tutto simile a un manufatto analogo presente al Museo Civico di Ostra Vetere.

Quello che gli studiosi ipotizzano è la presenza di gruppi di artigiani itineranti che lavoravano per le chiese degli ordini mendicanti. Visitare questa mostra è riflettere sulla natura preziosa di opere che vantano più di seicento anni di vita, ma è soprattutto immergere gli occhi e la sensibilità nei colori e nelle pose di queste figurine, dallo sguardo severo ed ispirato, ma dai modi semplici e umili.

Il costo del biglietto è di 2 euro, ma le sorprese che tale mostra riserva sono ineguagliabili, se si aggiunge inoltre la visita alla struttura della Rocca Roveresca e alla mostra fotografica dedicata al grande fotografo Leo Matiz.