Sembra proprio che 'Currents', il nuovo album dei Tame Impala, sia nato per far ballare. Atteso per il 17 luglio attraverso Interscope, il terzo LP della band australiana segna un deciso e rischioso passo in avanti nella loro carriera. Messa in secondo piano la psichedelia degli esordi, Parker e soci si presentano ai loro fan con un lavoro completamente diverso. Non meglio, non peggio, ma letteralmente un'altra cosa.

Le anticipazioni già erano trapelate attraverso alcune interviste: 'Non direi che fare musica psichedelica sia il mio obiettivo. Non è il modus operandi per i Tame Impala. Si tratta di fare musica che faccia muovere la gente', aveva detto il frontman alla rivista Rolling Stones a maggio. L'esordio è affidato al singolo 'Let It Happen', dove vi è a stento qualche chitarra acustica, mentre la seconda parte è dominata da un beat che viene 'accidentalmente' messo in loop. Un 'beat skipping' voluto per far drizzare l'orecchio all'ascoltatore, che si chiede se il lettore mp3 non si sia inceppato.

Abbiamo a che fare con un indefinito e indefinibile ibrido psych - disco, il cui esempio più vicino è offerto dal pluripremiato Random Access Memories dei Daft Punk. Ma rispetto ai portatori sani di casco c'è meno groove e più trasporto melodico, mentre lo sfondo 70's e le divagazioni black sono le stesse. Synth - pad celestiali, sinth a cascata, linee di basso morbide e armonie sospirate richiamano alla mente anche i 10cc di 'I'm not in Love', anche se l'abbondante uso di phasing offre più di un collegamento alle radici psichedeliche di Tame Impala.

Il nuovo corso è ancora più apertamente udibile in 'Yes I'm Changing', in cui oceanici, avvolgenti flutti di synth si sovrappongono al suono di un clavicembalo e del traffico. A volte, tuttavia, il gioco delle stratificazioni sonore va a scapito della musica, come in 'New Person, Same Old Mistakes', che diventa un pasticcio schiumoso di voci incrociate con riverbero e tastiere.

Come suggerisce il titolo dell'album, siamo di fronte a un lavoro incentrato sul cambiamento e sulle correnti mutevoli che collegano passato e futuro. Il leitmotiv concettuale è affrontato pienamente nella storia d'amore di 'Eventually', che si conclude con una delusione, e l'auto - indulgenza in chiave soul di 'Cause I'm a man'. 'Currents' forse potrebbe essere definito un 'album di transizione', in cui apprezziamo una manciata di pop songs filtrate attraverso un passato psych e un futuro dancefloor oriented.

Ma forse tutti gli album rischiano di essere denominati transitori, perché la vita stessa e la storia hanno natura transitoria. Certo è che la cura del suono in questo album è qualcosa di soprannaturale, neanche intere carriere di produttori riusciranno a partorire alcune delle soluzioni che trovate sparse tra le singole canzoni. In questo non c'è niente di transitorio, è puro talento.