Quello di Antonello Irrera, regista, pittore e scultore natio nel Messinese, è il primo lavoro artistico sulla leggenda di Colapesce. Autori, attori teatrali, scultori hanno tratto spunto dalle gesta di Cola da Messina che, secondo la leggenda, si immergeva e riemergeva raccontando le meraviglie dei monti sommersi dalle acque. Adesso, invece, nasce "Feedback Flusso Luminoso", cortometraggio che rievoca il mito in chiave moderna con il valore aggiunto delvice campione olimpionicodi pallanuotoalle Olimpiadi di Londra 2012Massimo Giacoppo: " Ringrazio vivamente Antonello di avermi chiesto questa bellissima parte e di avermi dato la possibilità di rappresenta un mito siciliano, per cui son ben felice di partecipare a questa bella esperienza".
La produzione è totalmente indipendente e le riprese in città, ma soprattutto a Torre Faro, a Messina, sono scattate con lo sportivo Giacoppo che nelle finestre del campionato italiano e nella nazionale, si è presentato sul set naturale, location perfetta, si rivela, per le riprese della pellicola della durata di 15 minuti che si caratterizza per il cast formato da attori della Sicilia. "La scelta di Giacoppo è dovuta al fatto che sono rimasto colpito dalla sua figura adatta per il ruolo di Colapesce, e quindi ho pensato bene di coinvolgerlo" dice il regista Irrera.
La produzione intende dare al film un'ampia distribuzione garantendone la partecipazione a concorsi nazionali ed internazionali per opere prime con uno scopo ben preciso: "Per poter portare a conoscenza la figura di Colapesce ai cittadini messinesi e non".
Tra le tantissimesponsorizzazioni e servizi giornalistici, infatti, vediamo quella di giugno a Reggio Calabria presso il Centro Internazionale Scrittori, i vari servizi giornalisti del Tg3 e Corriere del Mezzogiorno.
La leggenda di Colapesce
Nella leggenda si narra di un certo Nicola (Cola di Messina), soprannominato Colapesce per la sua abilità nel muoversi in acqua; di ritorno dalle sue numerose immersioni in mare si intratteneva a raccontare le meraviglie viste ed a riportare tesori.
Un giornoFederico II di Svevia decise di metterlo alla prova: lanciò il proprio anello nelle profondità del mare aperto, ma Colapesce, una volta buttatosinon riemerse più. Secondo il mito più diffuso, calandosiin profondità Colapesce vide che la Sicilia era sorrettada 3 colonne delle quali una piena di vistose fendituree segnata dal tempo stava per spaccarsi. Decise, quindi, di fermarsisott'acqua, sostenendo la colonna per evitare che l'isola sprofondasse. Non ci resta, quindi, di augurare tutto il meglio ad Antonello Irrera e all'intero cast.