Un altro “pezzo” della musica internazionale ci ha lasciato. Si tratta di Otis Clay, autorità musicale del Soul e del Blues. Otis nasce negli Stati Uniti del Sud, precisamente a Waxhaw (Contea di Bolivar – Mississipi). Ed è proprio respirando i suoni della musica Gospel del Sud degli States che comincia la sua avventura musicale. Prima di giungere a Chicago - dove comincia ad avere i primi significati successi - lascia la famiglia (quasi tutti musicisti) per trasferirsi in Indiana ed “arruolarsi” nel gruppo Gospel “Voices of Hope “, ma l’avventura non dura molto, ritorna in Mississippi per un’altra breve pausa con il gruppo de “I Travelers” per poi stabilirsi definitivamente a Chicago nel 1957.

Ed è proprio a Chicago (Illinois) che Otis Clay muore (8 gennaio 2016) all’età di 73 anni.

Gli esordi importanti nel Blues

A Chicago, Otis Clay, comincia da appassionarsi al genere musicale Blues, che lo proietterà definitivamente sui grandi schermi della scena musicale internazionale. Ed è precisamente nel 1967 che compone una delle più belle hit nazionali del genere Blues “That’s How It is (When You’re in Love). Seguiranno altri successi internazionali come il singolo “She’s About a Mover”. Poi negli anni ’70 con l’album “Walk a Mile in My Shoes” un nuovo successo. Grazie a quest’ultimo album, nel 2008, riesce ad ottenere una nomination ai Grammy e nel 2013 la definitiva consacrazione con l’entrata nella Blues Hall of Fame a Memphis.

Otis Clay era anche un filantropo molto impegnato

Non era solo impegnato nella musica, Otis Clay, dato che la sua attività filantropica viene ricordata da molti altri suoi colleghi musicisti ed enti benefici. Per molti la sua morte è stata improvvisa, il cantante in ottima salute preparava un nuovo tour Gospel, purtroppo è stato stroncato da un infarto.

In ambito culturale molti ricordano il suo impegno nella realizzazione dell’Harold Washington Cultural Center (Martin Luther King Drive), centro culturale e artistico polifunzionale di Chicago aperto nel 2004.