Adam McKay, l'autore di Saturday Night Live, comico e sceneggiatore di fama, con il film 'La grande scommessa' ci racconta il crack del sistema finanziario americano del 2008 e lo racconta con una verve ed una struttura narrativa complessa e per certi versi anche didascalica.Così se vogliamo capire qualcosa di finanza, e considerato che in questi mesiquattro piccole banche sono saltate sul nostro italico suolo, non possiamo non andare a vederlo e per quanto non riusciremo a comprendere molto saremo presi dal vortice di una narrazione che si fa via via più vibrante e appassionata grazie perlappunto alla straordinaria bravura di questo versatile artista.
La struttura complessa del film tratto da un libro di Michael Lewis
Il film è complesso perché per raccontare della crisi finanziaria americana più grave dopo il 29, il regista assume come punti di vista o meglio come testimoni oculari e protagonisti in controtendenza cinque uomini, un economista, un finanziere, un banchiere e due ragazzi che lavorano nel settore della finanza da un garage.L'economista è un genio outsider, Michael Burry, creatore di strumenti finanziari nuovi, che subodora con largo anticipo il crack e agisce vendendo allo scoperto proprio quei pacchetti azionari di origine fraudolenta che tutti ritenevano inamovibili e sicuri.È un uomo bizzarro e atipico, ma con un cervello così grande da intuire tre anni prima quello che sarebbe avvenuto, con tutte le conseguenze del caso.
L'altro è un giovane finanziere, interpretato da Ryan Gosling , che riesce a convincere sullo stesso argomento gli uomini del banchiere, Mark Baum (Carell Steve) con il sistema della torretta, dove sono rappresentate quelle obbligazioni ipotecarie con triplice A e con triplice B, che trascineranno nella crisi un intero sistema economico.Ma l'uomo che rappresenta la coscienza morale di tutto l' apparato è proprio il banchiere, tormentato dalla fine tragica di un fratello, il quale non si stancherà di indagare nel cuore della finanza newyorchese e capiràin anticipo quello che sta per accadere.
Il film ha l'intento di essere anche didascalico, perchè il regista inserisce una lezione di finanza sui mutui subprime fraudolenti, messa in bocca a Margot Robbie o Selena Gomez, che spiegano con parole semplici tutta la storia del fallimento.E Brad Pitt che ruolo ha? Lui è un medico che si diletta come trader e dà suggerimenti ai due ragazzi.
Cosa alla fine accadrà non può essere anticipato, ma certo che la struttura prismatica dell'impianto narrativo, con finestre didascaliche, e la tensione sempre più crescente dell'indagine non può che affascinare per un'opera che trae ispirazione, come al solito, da un libro di Michael Lewis dal titolo evocativo 'L'Arte di vincere' . Opera riuscita, di valore eccelso e migliore dello stesso film di Scorsese 'The Wolf of Wall Street'. Lo spettatore non deve dimenticare che l'America, in una simile crisi, ha trovato i suoi colpevoli e li ha condannati.