La memoria di Giulio Regeni dovrà essere mantenuta viva attraverso lo studio, la tolleranza e la convinzione che solo attraverso la reciproca comprensione tra fedi, culture e ideali diversi si possa produrre un mondo migliore. Con questa motivazione i vertici della Fondazione Museo Egizio, il più antico e fra i più importanti del mondo, si propone di dedicare la prestigiosa sala Deir el-Medina al giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo. Ma fino a ieri, se questa decisioneera collegiale o individuale, nessuno l'ha voluto precisare, né il giovane direttore della Fondazione, Christian Greco, docente universitario di egittologia, né la presidente Evelina Christillin, tutta presa nei festeggiamenti del decimo anniversario delle Olimpiadi invernali del 2006, quando era presidente del comitato organizzatore Toroc, pur essendo lei grande tigosa bianconera, destinata a diventare presidenta della Juventus

Non si sa nemmeno ancora se quello diGiulio Regenisia stato un omicidio politico per li suoi contatti con i sindacati indipendenti, di un semplice omicidio per rapina, visto che gli mancavano cellulare e carta di credito, o di un regolamento di conti.

Nessuno ha parlato di assassinio per motivi religiosi, un argomento tanto caro agli orientalisti dell'ultima ora, Eppure quando viene ucciso e per di più seviziato un giovane studioso nella capitale di un Paese mediorientale,vicino alla sua abitazione, la notizia sgomenta tutto l'Occidente. Del caso si stanno occupando anche gli inquirenti americani che affiancano quelli italiani coordinati dal pm romano Sergio Calocco. Si cercano i dati sul pc del giovane ricercatore,consegnato dai genitori alla polizia scientifica.

Il Museo Egizio presente simbolicamente al funerale

Domani si svolgono a Fiumicello in provincia di Udine i funerali di Antonio Drius, lo pseudonimo con cui Giulio firmava la sue corrispondenze per Il Manifesto.

E allora l'iniziativa del Museo Egizio di Torino assumerà un nuovo significato. Verrà posta all'interno dello splendido palazzo costruito da Giuseppe Talucchi una targacon ilnomeragazzo assassinato, mentre al momento i visitatori del Museo che ha riaperto nel 2015, dopo 1080 giorni di lavori, non si sono ancora accorti di nulla e si aggirano normalmente tra le statue dal Faraone Armelotep e della regina Aferose Nefertari con i papiria testimoniarela vita quotidiana e anche culturale del villaggio di artisti che lavoravano per il Faraone, rimasto per secoli sepolto, come il corpo delpovero ragazzo, su cui sono state eseguite diverse autopsie.

Solo che gli archeologi hanno riscoperto l'antico villaggio, restituendolo in tutto il suo fermento vitale. La sala chesi trovaal primo dei quattro piani del Museo, tra il bar e la tomba dell'architetto Ka, conserva quasi trecento reperti e rappresenta gli albori delle ricerche sui rapporti di lavoro della civiltà dell'epoca, compreso il papiro sul primo sciopero, nell'XI secolo AC.

Il Museo Egizio di Torino si è sentito in dovere così di esprimere alla famiglia le sue più sincere condoglianze,come il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha espresso il proprio cordoglio fin da subito, sottolineando l'affetto di tutti i suoi curatori, che da anni intessono rapporti di collaborazione conquelli egiziani. Dal giugno 2015gli archeolgi egiziani li affiancanoin una spedizione archeologica internazionale inAfrica. Sono partiti subito dopo i lavori di ristrutturazione e ampliamento del museo, che l'ha portato a un'estensione di 60mila metri quadrati, raddoppiandone la superficie espositiva, una sala mostre, e aree per la didattica, nonché una fornitissima biblioteca e un bookshop all'avanguardia. E tuttavia rimane un mistero chi rappresenterà fisicamente il Museo domani aFiumicello, il piccolo paese friulano dove vivono i genitori.