Già da alcuni giorni spopolano su Internet e in televisione pubblicità che ricordano la festività dell’otto marzo, le compagnie telefoniche regalano promozioni e i fioristi fanno scorta in attesa del giorno che porterà loro maggiori incassi del solito.

Circolano inoltre articoli relativi alla vere origini della festa della donna: per anni è stato detto che la giornata dedicata alle donne sarebbe nata come commemorazione di un fatale incendio scoppiato l’8 marzo 1908 in una fabbrica di camicie newyorkese uccidendo centoventitré operaie ma pare che i fatti siano differenti e ben più confusi.

Fatto sta che in alcuni, troppi, Stati del mondo le donne non godono dei diritti che spetterebbero loro, migliaia di esse muoiono quotidianamente per mano di uomini che credono di poter comandare su ogni vita umana. Ma soprattutto ci sono donne alle quali non è permesso studiare.

Il primo nome che si ricorda al riguardo è quello della giovane Malala Yousafzai, classe 1997, attivista pakistana vincitrice del Premio Nobel per la pace nel 2014. Solamente due anni prima la ragazza, divenuta un esempio per il mondo, era rimasta coinvolta in una sparatoria sul pullman che da scuola la riportava a casa. Gravemente ferita venne definita dai responsabili dell’attentato simbolo di oscenità e infedeltà.

Fortunatamente la rimozione chirurgica delle pallottole salvò Malala. La sua storia fece il giro del globo, tanto che un ospedale di Birmingham si offrì di curarla ed è proprio in Inghilterra che tutta la famiglia venne trasferita. Da quel momento Malala diventa il simbolo delle donne alle quali è stato proibito studiare e condurre le proprie vite senza costrizioni.

La sera dell’8 marzo il canale Nat Geo People dedicherà a Malala un toccante e forte documentariodiretto dal Premio Oscar Davis Guggenheim (Una scomoda verità, 2007), ed ispirato al libro “Io sono Malala”. Una prova rilevante di ciò che le donne subiscono quotidianamente e di ciò che gli altri possono fare per dare loro sostegno.

Quella che si è in parte tramutata in una delle tante ricorrenzeconsumistiche ha invece un significato molto importante: per questo motivo se volete regalate fiori ma soprattutto donate cultura, solamente con questa si sconfiggono ignoranza ed ingiustizie. Ricordate ogni giorno dell’anno le donne che combattono, che vengono ammazzate e che muoiono per dei valori e dei diritti imprescindibili.

Come diceva Oriana Fallaci “Essere donna è così affascinante. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai.”