Malato da diversi anni, è stata data l'altro ieri pomeriggio, 25 marzo, la notizia della sua scomparsa dal sindaco di Firenze Dario Nardella in un tweet che cita le seguenti parole: "Addio Paolo Poli, la sua vita e lasua opera di artista libero e geniale sono un dono di amore per Firenze e per la cultura italiana". Così, all'età di 87 anni (che avrebbe compiuto a maggio), ci lascia uno degli uomini simbolo di libertà, più acculturati e anticonformisti del novecento, riuscito ad integrarsi anche nell'anno 2000 percorrendo la sua lunga carriera nel mondo teatrale del 'vecchio' e del nostro tempo.

Istrione, pungente, poliedrico, garbato e ironico, iniziò il suo percorso fin dagli anni '50 nella rappresentazione di un'immagine commediante e spettacolare dei suoi infiniti ruoli en travesti, con una forte appartenenza comica e surreale. Protagonista negli anni '60 di una trasmissione televisiva dove legge favole infantili e in seguito divenuto partner televisivo di Sandra Mondaini nel celebre programma 'Canzonissima' del 1961 nei panni, con la soubrette, di due terribili bambini di nome 'Filiberto e Arabella'.

Il ritorno alla Rai

Dopo 40 anni di assenza dalla rete televisiva nazionale italiana, ritornò su Rai3 il 20 giugno 2015 con la prima puntata del programma "E lasciatemi divertire", in cui sono interpretati con il suo genio teatrale il tema dei sette vizi capitali: lussuria, ira, gola, invidia, avarizia, superbia e accidia (quest'ultima considerata da lui la più odiata), eseguite in una perfetta lectio magistralis (Lezioni del maestro), insieme all'amico Pino Strabioli.

Nella sua lunga carriera non ha mai nascosto il favorevole proposito al matrimonio tra coppie dello stesso sesso, essendo lui stesso uno dei primi personaggi pubblici dichiaratosi apertamente omosessuale; ma su quest'affermazione si discordava riluttante e sfuggiva a un suo eventuale matrimonio, considerato monotono e noioso, non ritenuto minimamente interessato ai diritti che avrebbe potuto conseguire dai 'vantaggi' di una unione omosessuale.

Ode alla memoria en travesti

Gentile e aristocratico nei modi, rappresentava se stesso e tutti i personaggi poliedrici 'en travesti' che impersonava con una sottile timida comicità; appagato dall'applauso del pubblico, dedicava i suoi allegri saccenti sermoni ostentando un elegante divertito accento fiorentino. Negli anni '80 Paolo Poli fu anticipatore dell'attuale rappresentazione televisiva 'Masterchef', interpretando l'autolibro Ermons in uno spettacolo teatrale in cui leggeva, "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" dello scrittore gastronomico Pellegrino Artusi.

Elegante e vestito con giacca e papillon si presentava sempre con questa 'mise' in ogni trasmissione a cui era invitato. Ricordiamo una delle sue ultime divertenti apparizioni in tv, ospite di Daria Bignardi nel giorno della Via Crucis pasquale dell'aprile2011, dove si presentò con un presepio dello scenografo Luzzati in dono alla presentatrice. Nella trasmissione venne ricordata la denuncia di 40 anni prima quando un'opera teatrale, dove impersonò Santa Rita da Cascia, portò alla sua censura e all'interpellanza parlamentare voluta da Oscar Luigi Scalfaro. L'intervista riportò molti accadimenti del suo passato in un divertito ironico racconto applaudito da tutti i presenti. Oggi il suo ultimo più recente ricordo è del 7 gennaio a Firenze dove partecipò all'inaugurazione di una delle sue "case", il 'Teatro Niccolini', chiuso da vent'anni e appena restaurato.