L'immagine della donna votata alla fedeltà di contro al maschio cacciatore e poligamo sembra dover lasciare il posto ad un ritratto del femminile più equilibrato e meno romantico, quello tracciato dalla biologia. Una ricerca americana ha dimostrato infatti come la tendenza ad avere più partner sia un comportamento sessuale diffuso tanto tra i maschi quanto tra le femmine: il concetto speculare alla poligamia maschile è detto dai biologi poliandria.

Per capire perché la poliandria abbia goduto di minor popolarità rispetto all'omologo maschile David P.

Barash, biologo evoluzionista e professore di psicologia dell'Università di Washington è partito da molto lontano, osservando in primo luogo che spesso, nelle specie di uccelli apparentemente orientate alla monogamia, il partner abituale delle femmine è diverso dal padre biologico della propria prole. Tra gli umani, sostiene il nostro ricercatore, le cose non vanno molto diversamente: le donne, esattamente come gli uomini, sarebbero più inclini ad avere più partner sessuali e l'antropologia lo confermerebbe.Gli harem al femminile esistono infatti presso alcune culture come tra gli Sherpa dell'Himalaya, gli abitanti delle Isole Marchesi e alcune popolazioni del bacino amazzonico; tra questi in particolare sarebbe diffusa la credenza che il concepimento richiederebbe il concorso di più uomini a cui spetterebbe la "divisione della paternità" ovvero la cura egualmente ripartita della prole.

Ma, se scienza e cultura dimostrano la possibilità di unpoliamoretutto al femminile, perché è poi così difficile riscontrarlo nella nostra società? Perché la stessa biologia ci dice che se se la tendenza di un amore plurale esiste nella donna, questa si scontra con la biologia stessa: l'evoluzione della specie trarrebbe più profittodalla "generosità" del seme maschile che dall'ovulazione femminile.

In seconda istanza, avere molti partner non gioverebbe alla salute della donna quanto giova a quella dell'uomo (il che non vuol dire - sottolinea il ricercatore - che la poliandria non porti alla donna altri vantaggi!).

La sempiterna antagonia tra gli uomini e l'idea che il tradimento della propria donna possa danneggiarli dal punto di vista della virilità hanno alimentato infine una politica di scoraggiamento della poliandria che nella storia ha esitato spesso nella punizione della donna che fosse colta con un uomo diverso dal proprio partner se non nella violenza nei confronti della stessa.

Il ricercatore americano ricorda inoltre come presso alcune culture l'immagine della donna sia spesso associata ad una natura focosa e insaziabile che, oltre ad aver alimentato la gelosia maschile, ha condotto nella storia ad atteggiamenti che oggi farebbero senz'altro sorridere: alcuni interpreti del Talmud, molti secoli fa, sarebbero stati così persuasi della insaziabilità della donna dall'imporre il divieto del possesso nelle case di animali domestici di sesso maschile...

Di fronte ad un comportamento sessuale ritenuto socialmente inaccettabile, la donna avrebbe quindi rinunciato a qualcosa che le appartiene per natura valutando che i vantaggi dell'avere più partner avrebbero senz'altro superato gli svantaggi (quello delle punizioni ad esempio!).

Allo stesso tempo la donna avrebbe imparato a fare di necessità virtù e la psicologia evolutiva ci spiega infine come: se la donna, in fase di ovulazione, sarebbe più facilmente orientata nella scelta del partner, verso l'uomo tutto Salute e testosterone,negli altri momenti, sarebbe invece più facilmente attratta da altre caratteristiche quali l'intelligenza, l'umorismo e il senso di responsabilità. Ma come fare ad avere entrambi i partner senza cadere nella poliandria? Semplice, cercando quello ideale che abbiainsieme sia i geni della salute sia quelli della cura e della responsabilità per essere un buon co-genitore ossia un partner che... ne contenga molti!