E' giunto ormai alla XI edizione il festival della poesia 'La punta della lingua' che all'inizio dell'estate, come una manna, porta ad Ancona, e nei suoi luoghi d'incanto, poeti contemporanei affermati e non e consente ai neofiti, attraverso le gare di poesia anche su facebook, di emergere e farsi conoscere.

La manifestazione che quest'anno ha toccato l'apice con il poeta inglese Tony Harrison attraverso un suggestivo recital alla Chiesetta di Portonovo e la proiezione alla Mole dell'opera filmica Prometheus, è proseguita con appuntamenti diversi e sempre in luoghi incantenvoli.

Arco Clementino con due poeti d'eccezione, Jolanda Insana e Sotirios Pastakas

Due voci eccezionali per un pomeriggio particolare.

Accanto alla poesia ribollente e violenta come quella di Insana, ecco inanellarsi i versi di Pastakas.

Due versificazioni diverse, ma egualmente affascinanti e assolutamente nuove nel panorama attuale.

L'opera di Sotirios Pastakas dal titolo 'Corpo a Corpo' edizioni Multimedia ci riporta ad un mondo intriso di oggetti quotidiani che si fanno corrispettivi oggettivi di esperienze emotive e memoriali. Affiorano negli intrecci oggettuali ricordi di amori, di affetti famigliari, la figura paterna, amata e piena di dignità, sullo sfondo di una Grecia di una bellezza da brivido e nella sofferenza di oggi.

Ed ecco affastellarsi pensieri, che nelle trame oggettuali affioranti scorrono a volte fluidi o prendono, proprio come in un percorso carsico, strade impensate e fuorvianti.

La lettura dei suoi testi è davvero come camminare ai bordi di un camminamento di montagna, o di un ponte sospeso sul vuoto. Vai avanti, credi di essere arrivato, ed ecco all'improvviso l'ingresso inaspettato di qualche elemento oggettivo o di qualche pensiero divergente, che spezza il percorso, infrange la linearità del ragionamento e spiazza il lettore.

Poesia robusta e testo dalla trama fitta e sorprendente per dirci che la vita è un cammino nel vuoto, molto spesso segnato da sorprese e inganni, ma che la memoria degli affetti, quella sola, forse ci salva.

Nella poesia 'Imitazione dell'abbigliamento paterno' i versi conclusivi, difronte ad un padre che partigiano si è fatto 6 anni di carcere, ed uscendo ha continuato a lottare nella difesa di certi valori, il figlio scrive/Io nel mio abito da trentenne,/penso a quanto ho lottato per accettare/sia la mia cravatta sia lui./Ora che tutti siamo diventati noi stessi, /dov'è la rivoluzione che ci regalerà/una falsa identità, papà?/

E' vero, la rivoluzione è scomparsa e gli ideali, almeno alcuni, sono ancora là, in fondo alle nostre coscienze, ma la poesia di Pastakas rimane un canto a quelle bellezze che sanno restituire odore e sapore alla vita.

E gli sfondi di Capo Sounion,come di tanti altri indimenticabili luoghi di tutta la Grecia ci accompagnano in questa poesia madida di oggetti e di pensieri, ma segnata da improvvisi scarti di nuovo senso.

Ma questo è il miracolo della vera poesia.

Ricordiamo per gli appassionati l'appuntamento di oggi alle ore 16 con Facebook Poetry , con decine di poeti in collegamento da tutta Italia che daranno vita alla sfida in rete e domani alle ore 21,30 la Poetry Slam con la sfida all'ultimo verso. La gara è valida per i campionati nazionali 2016-2017 della LIPS( Lega Italiana Poetry Slam)

E che la poesia stenda la sua grazia sulle ultime giornate di una manifestazione tra le più valenti dell'anno per Ancona.