Il trono di Agamennone potrebbe essere tornato alla luce. Stando ai risultati di una recente ricerca, un frammento di pietra rinvenuto nel 2014 nella parte bassa dell'antica città di Micene, potrebbe essere parte della scranna che, nell'antichità, ha ospitato il re miceneo che guidò i Greci durante la guerra di Troia. In un primo momento, si pensò che il reperto archeologico fosse una seduta da bagno. In realtà, grazie agli ultimi rilevamenti effettuati dalla Fondazione Micenea Maggidis, ci sono tutti gli elementi per ritenere che si tratti di una parte del trono di Agamennone.

Pietra levigata: è il trono del re Agamennone?

La ricerca ha dimostrato che il frammento di 50 chili ritrovato nel letto ormai prosciugato del fiume Chavos, è una pietra calcarea levigata. Tramite una ricostruzione virtuale, è emerso che il reperto archeologico combacia perfettamente con quella che sarebbe stata la seduta regale del sovrano miceneo. Inoltre, una comparazione con i resti del trono di Knosso, appartenuto a Minosse, ha indicato come per forma, dimensioni e proporzioni, la lastra micenea sia riconducibile allo scranno di Agamennone. Del resto Maggidis, che ha guidato la ricerca, ha affermato che, trattandosi di una pietra porosa, non è possibile che fosse utilizzata dai Micenei come seduta da bagno, perché inadatta a contenere dei liquidi.

Un altro aspetto interessante sta nella forma specifica del reperto, che presenta una depressione centrale di appena 3 cm di profondità e un leggero approfondimento nella parte posteriore, conformazione tipica dei troni dell'epoca.

Il luogo in cui è avvenuto il ritrovamento nel 2014 conferma ulteriormente l'ipotesi di studio.

Difatti si ritiene che nei pressi della città bassa dell'antica Micene, dove scorreva il fiume Chavos, vi fosse il retro del palazzo reale, crollato a causa di un terremoto nel 1200 a.C.

A causa del fenomeno sismico, il trono di Agamennone, distrutto, rotolò nel letto del fiume che lo ricoprì e, di fatto, lo seppellì nei meandri delle sue acque.

Dunque, grazie alla comparazione e al ricorso alla tecnologia, molto probabilmente un pezzo di storia, ovvero lo scranno su cui sedeva il famoso re miceneo Agamennone, potrebbe essere stato restituito all'umanità.