Strutture funerarie risalenti alla prima età imperiale e i resti di un edificio produttivo sono alcune delle ultime scoperte portate alla luce nella campagna di scavo tutt'ora in corso nei pressi della via Flaminia a Roma.

Una necropoli militare lungo la via Flaminia

Ormai da alcuni anni la Soprintendenza speciale per il Colosseo e l'area archeologica della capitale sta lavorando sul quinto miglio di quest'arteria stradale che fin dall'antichità collega l'Urbe a Rimini; non si tratta del primo rinvenimento avvenuto in questa zona: infatti, quella che oggi viene considerata a tutti gli effetti una necropoli militare ha già restituito la sepoltura del senatore Marco Nonio Macrino, definita la “Tomba del gladiatore”.

Di recente sono stati presentati in un convegno i risultati di questacampagna di scavo che ha rivelato la presenza di un'area funeraria importante in cui attorno alla tomba del generale e senatore Macrino si disponevano strutture – come l'edificio su cui stanno lavorando gli archeologi in questo periodo - funzionali allo svolgimento di riti collegati alla figura di questo militare.

Un'area con sepolcri, steli e resti di un edificio produttivo

I resti del monumento che sorgeva accanto alla sepoltura del gladiatore sono databili al II secolo d.C. inoltrato e sono stati rinvenuti al di sotto di quella che viene definita unafullonica, cioè un edificio produttivo in cui venivano lavati e tinteggiati i capi di vestiario: il fatto che alcune delle strutture della necropoli si trovino ad un livello inferiore rispetto all'opificio significa che la zona sepolcrale è stata successivamente adibita a scopi lavorativi.

Sono poi state ritrovate numerose steli dedicate ai pretoriani oltre a monumenti funebri appartenenti a consoli e cavalieri del periodo che va dal governo diAugusto a quello di Adriano. I resti di marmo di un sepolcro a dado sono decorati con motivi tipici dell'epoca augustea; tra le scoperte anche un altare di poco precedente alla tomba appena descritta.

Gli esperti della Soprintendenza vogliono trasformare questa zona di Roma in un'area archeologica in cui valorizzare altre testimonianze dell'epoca imperiale.