Il progetto si chiama "Libreriamoci" ed è stato ideato da uno storico negozio situato nel cuore del Vomero, "Junior giocattoli", già promotore della linea "Play Together", dedicata ai bambini autistici. Abbiamo incontrato, in esclusiva per Blasting News, i responsabili del progetto.
Com’ è nato il vostro nuovo progetto dedicato ai bambini?
Abbiamo sentito l’esigenza di cominciare un nuovo percorso, organizzando eventi, progetti e manifestazioni che potessero fare da collante per rafforzare un rapporto che dura da decenni con il pubblico. Da qui sono nate diverse iniziative, che oltre al “Play Together Special Children”, nato per soddisfare le esigenze delle famiglie con bambini speciali, e alla fidelity card che consente di creare un salvadanaio elettronico per bambini con il saldo visibile on line, comprende “Libreriamoci”, con l'idea di invitare un bambino a lasciare un libro e condividerlo, mettendolo a disposizione della comunità, nella donazione e consapevolezza di creare una biblioteca libera.
2) Come funziona, nel dettaglio, il meccanismo del book crossing?
Abbiamo allestito, all’interno del nostro punto vendita, una libreria in legno. Lo scopo è quello di creare un ricco assortimento sviluppato dai ragazzi stessi, che donano i propri Libri, dando a chiunque voglia, la possibilità di prendere un libro, portarlo a casa, leggerlo e riportarlo in negozio. Questa procedura è libera e la si può effettuare tutti i giorni, negli orari di apertura del negozio.
La vostra attenzione al mondo dei più piccoli, documentata da progetti quali Play Together, rivolto ai bambini autistici, continua. Stavolta avete scelto la lettura, perché?
L’idea era in cantiere da tempo, anche perché viaggiando abbiamo constatato che all’estero è una pratica ben conosciuta, ma la spinta maggiore è avvenuta quando nostra figlia ha cominciato ad ascoltare con entusiasmo le favole che la sera le leggiamo, a scegliere un libro in libreria ed esternare la sua gioia quando gliene regaliamo uno nuovo.
Quindi ci siamo imposti di coltivare questa sua passione, non dimenticando che i bambini sono vasi vuoti che aspettano di essere riempiti e che gran parte delle loro passioni passano attraverso l’emulazione dei gesti e delle abitudini del genitore e abbiamo pensato di sviluppare questo concetto e di farlo arrivare nelle case dei nostri clienti attraverso la libreria.
Il progetto della biblioteca gratuita per i bambini nel cuore del quartiere Vomero, dove pochi sono i luoghi di aggregazione destinati ai più piccoli, può sopperire alle carenze degli amministratori locali? Quanto ancora andrebbe fatto, secondo voi, in tal senso?
Crediamo che la città stia cambiando, ma il cambiamento passa purtroppo ancora dalla volontà e dalla forza dei singoli e delle famiglie.
Il Vomero, sotto certi aspetti, è sempre stata un’isola felice, ma che ha perso negli anni alcuni punti di riferimento , come le tante librerie che hanno chiuso, ma che si ritrova volentieri negli eventi di natura culturale. La forza dei singoli può dar vita a movimenti forti, ma l’aggregazione può portare a vere rivoluzioni culturali. Crediamo che serva ancora tanto per ritenersi soddisfatti. Il Vomero deve tornare agli sfarzi di un tempo e lo può fare solo con la convinzione delle amministrazioni che si succedono e alla volontà dei cittadini e crediamo che si possa fare di più anche nelle scuole, creare incontri e manifestazioni.
Quali sono i vostri progetti futuri?
In futuro pensiamo di organizzare serate reading, dove i piccoli possono ascoltare la lettura di alcuni libri tra i più belli, e siamo partiti da qualche mese con il progetto “Try & Buy” con cui i nostri clienti possono prendere in prestito un gioco da tavola, portarlo a casa, giocarci con gli amici e riportarlo in negozio. Vogliamo essere riconosciuti come socialmente aperti e utili alla crescita dei nostri ragazzi, sperando nella collaborazione costante e nell’appoggio del pubblico.