Con Outdooor festival , settima edizione, dall’1 al 31 ottobre Roma presso l’ex Caserma Guido reni, Roma ci riprova a sdoganarsi dai cliché del Grand Tourper dire la sua nell’immenso e ancora poco esplorato mondo delle nuovi arti visive. Street Art, lighting art o meglio illuminazioni d’artista, contaminazioni di mezza Europa (città più piccole e da sempre più attende alle nuove tendenze come Oslo, Vienna e in parte San Pietroburgo), musica affidata a Dj set e performers in rappresentanza dei paesi partner durante i week end, conferenze e cinema d’autore segneranno un mese di ottobre che altrimenti avrebbe poco da offrire, schiacciato tra le maratone estive musicali e l’attesa delle programmazioni invernali dei posti già noti.
Outdoor festival, come già gli altri anni, colma un vuoto a Roma e riempie uno spazio enorme, altrimenti abbandonato ai gatti del quartiere, che ospitati alle porte della caserma continuano comunque a tollerare la movida del festival. Il vuoto è quello di una città capace di aprire il Circo massimo ai grandi eventi ma che poi si dimentica di animare i quartieri dove la vita dei romani da sempre si rinchiude. Lo spazio, enorme appunto e ormai svuotato, è quello temporaneo della ex caserma Guido Reni, un tempo casa di interi contingenti, i cui grandi capannoni contano i giorni che li separano dalla ristrutturazione immobiliare operata dalla Cassa Depositi e Prestiti, che li trasformerà in una grande città della Scienza di questa portata: “27mila metri quadri; 70 alloggi sociali (6000 metri quadri), 200 residenze private (29mila metri quadri), spazi commerciali (5mila metri quadri), strutture ricettive (5mila metri quadri) e attrezzature pubbliche per il quartiere”.
Per ora e fino all’avvio dei lavori godiamoci allora questo Outdoor festival 2016 , ideato e curato dall’agenzia creativa Nufactory, dedicato alle espressioni contemporanee della cultura metropolitana internazionale, e che fin dal 2010 si è occupata di promuovere la riconversione di spazi urbani attraverso l’arte la musica e la cultura.
Così proprio davanti al più blasonato Maxxi, al grido di Beyond “andare oltre” il festival chiama artisti da Norvegia, USA , Austri, UK, Francia, Spagna e Russia anzi, San Pietroburgo. Vanta collaborazioni importanti con gli istituti culturali degli stessi paesi e festival gemelli come il Nuart Festival di Stavangerm lo Street Art Museum di San Pietroburgo e l’Asalto festival di Saragoza, nessuna invece con altri festival italiani.
I padiglioni trasformati in “non luoghi” saranno divisi per nazioni, e costituiranno un viaggio attraverso le espressioni artistiche di ogni Paese. Nei week end, dopo aver visitato la mostra curata da Antonella Di Lullo, ci sarà da divertirsi fino a notte fonda con il programma musicale che partirà sabato 1 ottobre con la Russian Night Titolo emblematico “Russia beyond techno” per i dj set dei musicisti sovietici mentre a rappresentare il clubbing romano ci saràDj Joshwa (formula che si ripeterà anche nelle altre serate con un dj resident locale a ospitare i colleghi in trasferta). La musica toccherà l’apice con l’esibizione di apparat ( venerdì 7 ottobre non è un live e lui viene ogni anno in Italia ma è sempre il migliore sulla scena), ma anche le proposte di French , Italian e Spanish Night in ogni nottata prefestiva almeno fino alle 3 di notte, per la gioia degli abitanti di quartiere, a cui quest’anno è stata tolta l'ingresso gratuito (operazione simpatia che ha funzionato gli altri anni) mostrando la residenza nelle vie limitrofe.
Anche Zingaretti Nicola presidente della Regione Lazio si dice felice di “occupare spazi per liberare, con le idee, Roma dai clichè”, il Comune, invece, non pervenuto, rapito dai cliché la Rabbia di Virginia. Buon lavoro a chi ci prova,a rinnovareRoma, e ci riesce maker faire.