Il premio Nobel nacque originariamente per celebrare la pace, tuttavia la sua assegnazioneè spesso fonte di polemiche e discordie. Una contraddizione questa, che riguarda da vicino anche il presidente della colombia Juan Manuel Santos (65 anni). I giudici di Oslo hanno deciso di premiare il leader colombiano per l'accordo siglato con i combattenti comunisti delle Farc. Questo, dopo 52 anni di guerra civile e 220000 vittime. Il popolo colombiano ha però smentito una realeriappacificazione con i forze armate rivoluzionarie, in quanto le clausole dell'accordorisulterebberonettamente favorevolinei confronti dei ribelli.

La leader politica Ingrid Betancourt, rapita dalle Farc nel 2002 e liberata sei anni dopo nel bel mezzo della giungla, si è invece sorpresa di come Timoleòn Jimènez (capo dei rivoltosi) non sia stato insignito dello stesso premio, in quanto firmatario della pace. Insomma, in Colombia sono tutto fuorchè soddisfatti delNobel dato a Santos. C'è inoltre perplessità sul fatto che sia stato insignito un personaggio come il presidente della Colombia e non Papa Francesco, gli isolani greci del Mar Egeo (per l'aiuto che danno ai migranti) oppure i Caschi Bianchi siriani.

Juan Manuel Santos: vera vittoria?

Il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha ricevuto il premio Nobel dopo l'accordo siglato con l'armata rivoluzionaria delle Farc.

Un successo storico certo, ma a metà. Non tutti in Colombia sono contenti della premiazione data a Santos, in quanto non l'avrebbe meritata realmente. Inizialmente, il leader 65enne era molto contento di questa pregevole onorificenza. Dopo aver ricevuto il nobel, Santos ha posato per una foto, assieme alla moglie Maria Clemencia (55 anni) ed ai figli Maria Antonia (25) e Martin (27).L'accordo di pace è stato siglato a Cartagena tra il presidente della Colombia ed il leader dei ribelli Rodrigo Londono Echeverri (57) meglio conosciuto col nome di battaglia Timoleòn Jimènez.

Santos non è certo il primo protagonista di simili polemiche. In passato, altri Nobel per la pace contestati furono Henry Kissinger nel 1973 (in quanto fautore della dittatura di Pinochet) e Yasser Arafat (con un passato da terrorista) nel 1994.