Una ricorrenza da riscrivere nella storia ogni anno: la liberazione dal campo di concentramento di Auschwitz dei pochi superstiti rimasti in seguito allo sterminio.
Questo accadeva il 27 gennaio 1945. Una giornata che ha segnato la fine del terribile genocidio, ad opera della Germania nazista e dei suoi alleati contro il popolo ebraico.
Un tragico evento che, secondo i dati storici, ha portato 15 milioni di vittime nel periodo tra il 1933 e il 1945, causando la scomparsa della maggiora parte degli ebrei deportati.
L'olocausto e la Shoah
Secondo le stime rivelate dopo la scoperta dell'esistenza del campo di concentramento ad Auschwitz, e di tutti gli altri campi di sterminio creati appositamente dalla Germania nazista per rinchiudere tutte le persone allora considerate indesiderate, sono state calcolate 15 milioni di vittime, comprensivi non di solo ebrei.
6 milioni di ebrei sono morti nei lager e negli omicidi di massa. Sono stati poi contati almeno 300 mila zingari di etnia Rom e Sinti morti nei campi di concentramento.
300 mila persone affette da disabilità fisica o psichica e 25 mila omosessuali, e che risultavano scomodi a causa della loro "improduttività".
Per non parlare dei 100 mila oppositori politici e 500 testimoni di Geova, uccisi a causa delle loro credenze politiche e religiose che contrastavano il regime nazista allora vigente.
Per non dimenticare
Una serie di storie sono state tramandate tramite libri e film, da persone che hanno realmente vissuto gli eventi di quei terribili anni.
Tra queste non si può dimenticare la storia narrata nel Diario di Anna Frank, da una ragazzina che ha vissuto gli ultimi anni della sua breve vita, insieme alla sua famiglia, in una minuscola soffitta della sua casa, per fuggire i soldati tedeschi che "andavano a caccia di ebrei", ovunque fossero reperibili, per deportarli.
Se questo è un uomo, di Primo levi è invece un'altra drammatica vicenda vissuta sulla pelle dello scrittore, che ha trascorso gli anni tra il 1945 e il 1947 nel campo di concentramento di Monowitz. La sua agghiacciante testimonianza del lager satellite del campo di Auschwitz è pervenuta ai posteri proprio per il fatto che Levi riuscì a sopravvivere alla deportazione, e a narrare le persecuzioni gravate sugli ebrei.