Da quando Prince lo scorso 21 aprile è stato trovato morto nell'ascensore della sua abitazione nei pressi di Minneapolis è cominciata la corsa all'eredità milionaria della pop star.
Gli aspiranti eredi di Prince
Non avendo nè figli, nè moglie sono stati i parenti prossimi a vantare diritti sui lasciti dell'artista. In un primo momento si erano presentati in 29 dal notaio e tutti millantavano a vario titoli legami con il cantante morto a causa di un'overdose accidentale di Fentanyl, un potente antidolorifico di cui Prince abusava in caso di malessere.
Dal figlio illegittimo alla presunta moglie; dalla cugina alla lontana a sedicenti creditori per mesi tutti si sono dati battaglia per spartirsi un patrimonio il cui valore stimato oscilla tra i 100 e i 300 milioni di dollari.
Nell'eredità di Prince anche 67 lingotti d'oro
Dei 29 pretendenti all'eredità solo sei, però, sono stati ritenuti idonei dal notaio. Si tratta della sorella Tyka Nelson, dei fratellastri John Nelson, Norrine Nelson, Sharon Nelson e di altri due parenti. Oltre a denaro, beni immobili, strumenti musicali, gioielli, abiti indossati durante i concerti e memorabilia del cantante fanno parte dell'eredità anche 67 lingotti d'oro che hanno un valore approssimato di 1 milione di dollari.
Le circostanze della morte
Prince, del resto, non aveva lasciato chiare disposizioni testamentarie essendo deceduto a soli 57 anni. Pochi giorni prima della Morte l'aereo su cui viaggiava l'interprete di Purple Rain era stato fatto atterrare per un malore dell'artista.
L'episodio era stato definito accidentale e liquidato come un banale raffreddore.
A Prince erano stati prescritti medicinali e soprattutto riposo, ma il cantante non ha rispettato quest'ultima imposizione medica e ha continuato con la sua vita debilitando un fisico già spossato da anni di stravizi.
Quando è stato ritrovato senza vita nell'ascensore l'intero mondo è rimasto senza parole tanto più considerando il fatto che le cause del decesso non sono state subito rese note.
Solo a giugno e dopo accurati esami tossicologici i medici hanno rotto il riserbo rendendo pubblica l'overdose del farmaco oppiaceo.