Teatro Ariston, autore Fabio Ilacqua, noto personaggio della musica italiana, canta e vince Sanremo: Francesco Gabbani presenta una critica sulla società moderna che è caratterizzata da superficialità e arretratezza dello spirito. Parla di tutte quelle pratiche orientali che vengono mal interpretate e usate come fughe dello stress e dai problemi della vita quotidiana dagli occidentali. Nel testo della canzone l'occidentale medio è considerato come la "scimmia nuda" (Desmond Morris), che non ha migliorato le sue capacità se non quella di perdere il pelo.

Le canzone inizia così: "Essere o dover essere, il dubbio amletico, contemporaneo come l’uomo del neolitico, nella tua gabbia 2x3 mettiti comodo, intellettuali nei caffè, internettologi, soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi, l'’intelligenza è démodé, risposte facili, dilemmi inutili.". Questi richiami ad immagini ci permettono di definere la visione razionale del mondo odierno, i principi dettati dalla società moderna (fattore non nuovo per la storia) e una decaduta nell'evoluzione emozionale negli uomini, spiega Fabio Ilacqua in un intervista post vittoria e racconta di come compone le canzoni, come ad esempio questa, partendo dalla domanda di cosa ha seminato la modernità in questi anni e cosa ne hanno raccolto le persone, ovvero noi, io.

La canzone nel ritornello richiama concetti filosofici e spensierati, lasciando spazio alle cose che prima o poi scorrono (panta rei-concetto filosofico greco) e a quelle più liberatorie (singing in the rain) e criticando l'effetto immediato delle pratiche meditative in occidente non considerando che in molte di esse "si passa dal buio per arrivare alla luce" e trovare il senso di pace desiderato dura molto spesso la durata della vita stessa; cito dal testo: " AAA cercasi, storie dal gran finale, sperasi (spera sì), comunque vada panta rei, and singing in the rain.

Lezioni di Nirvana, c’è il Buddha in fila indiana, per tutti un’ora d’aria, di gloria. La folla grida un mantra, l’evoluzione inciampa, La scimmia nuda balla, Occidentali’s Karma."

Chi vince lascia spazio a chi perdere e qui è l'umanosità dell'umanità

Il giudizio di Tvblog è: "Testo molto intelligente (gioca sul fatto di essere o non essere), ironico e satirico.

Il pezzo ritmato, ma poco Sanremese: lo era anche Amen, ma qui il ritornello è meno semplice da ricordare."

Nella seconda parte della canzone l'autore scrive: "Piovono gocce di Chanel su corpi asettici, mettiti in salvo dall’odore dei tuoi simili. Tutti tuttologi col web coca dei popoli, oppio dei poveri. AAA cercasi umanità virtuale, sex appeal (sex appeal)".

L'uso che le masse fanno di Intenet viene definito come "coca dei popoli e oppio dei poveri", perché è nato come mezzo di informazione e di ricerca e invece ultimamente offre spunti per argomenti minimalisti e opinionisti che rivendicano come unica tesi il diritto di parola e non correlato di criticità e spesso privo di umanità.

Credo che i concetti che gli autori vogliano far passare sono: quello di non poter attivare con un tasto nel corpo la connessione dati, rendendoci così "moderni" e "tuttologi", diversi e super potenziati rispetto agli altri, che il potersi evolvere nasce da un senso critico, che è possibile immortalare perché in continuo cambiamento e non fissato al muro asettico "nel club dei selfisti anonimi" e quello che tutta questa folle corsa al cercare di essere global social , essendo così formattati sotto molti aspetti (pensiero, immagine, socialità) a standard totalmente soggettivi stia portando all'effetto opposto facendoci diventare più dissocial e meno umani.

In conclusione "la scimmia balla" perché ha rinunciato alla sua capacità critica.