Quando il 2 dicembre del 2014 Giampaolo Rugarli romanziere napoletano con vita a Milano e domicili romani venne a mancare sentimmo di avere perduto un amico ex asse letterario. Ci fulminò da ragazzi il suo "Andromeda e la notte" che ci passavamo con gli amici come fosse una primizia. Ora è da pochi giorni in libreria la ristampa del sul "La troga" un romanzo che il nostro scrisse nel 1988 dopo il suo esordio "Il superlativo assoluto" che certamente non passò inosservato. Ora da pochi giorni in libreria c'è "La troga" la ristampa del suo secondo romanzo che uscì nel 1988 un anno dopo - andiamo a memoria - il suo esordio fulminante, "Il Superlativo assoluto".

Lo ripubblica ora Roberto Calasso quell'editore che risponde al nome di Adelphi ed anch'egli scrittore, autore di quel fondamentale libro sui miti "Le nozze di Cadmo e Armonia" che vale un libro di Bioy Casares. Ebbene ne "La troga" c'è Carlo Pantieri un commissario romano strano tipo d'uomo - accidioso e solitario - che ha appena perso la moglie Assunta che non amava e che vive ora con il giudice Biraghi altro 'personaggione'.

Un giorno una signora Elvira Gatti da Tradate (Varese) capita nel suo commissariato in un ottobre dorato e gli spiega che un'associazione denominata "La troga" spia un po' tutti e che "tutti sono in pericolo". Sullo sfondo c'è una Roma sazia e sospettosa dove i democristiano cercano di allignarsi al potere mentre terrorismo, corruzione ed altre umane attività distruggono il tessuto democratico.

La politica è sempre più autoreferenziale e piena di persone di secondo piano, "ripetenti della vita". Rugarli disegna con la sua prosa forbita e chiara insieme una Roma somma di piccole città vocate alla cancrena. In questa tristezza civile c'è però ancora spazio per oasi di comprensione e di spirito critico. Forse un De Maio (5stelle) dovrebbe leggere questo libro per capire qualcosa di una politica comunque ancora attenta alle persone. Non lo leggerà: non ha tempo. I trolley ed i tweet non aspettano.