È un momento importante per la giovane carriera della band La Festa: lo Squerenz Tour 2017 sta raggiungendo le più importanti città italiane regalando agli artisti una dimensione totalmente nuova della vita di un progetto. Oggi riportiamo le parole del frontman Pasquale "Sic" Concilio per la seconda, e conclusiva, parte di questa bellissima storia fatta di chilometri e palchi

Le città

"Potremmo parlare a lungo di quanto ogni città sia diversa l’una dall’altra, o di quanto siano uguali. C’è a chi è piaciuta Torino, chi invece preferisce Bologna, che ci ha ospitato per un pranzo mentre correvamo da Milano a Perugia.

Ma la cosa che più ti salta all’occhio, ripensandoci, è quanto ogni posto ti consegni ricordi piacevoli. A Roma abbiamo fatto notte fonda passando da un deludente sexy shop al nostro b&b, trascorrendo la notte ridendo tutti quanti come cretini e a guardare capolavori come Lungo La Valle Delle Bambole. A Torino raggiungere il Parco del Valentino è stata solo la conclusione di una stupenda mattinata passata a suonare trip hop a casa di un nostro caro amico. Raggiungere Perugia ci ha immerso in uno stupendo scenario di montagne e neve. La neve l’abbiamo cercata per tutto il viaggio. Ne avevamo così tanta voglia che ci siamo fermati ad una stazione di servizio solo per tirarci le palle di neve addosso.

Alcuni tiri sono stati davvero soddisfacenti. Milano è la città che ci ha sopportato per più tempo in questo tour. È quindi la città in cui abbiamo conosciuto più persone e che più ci ha lasciato il segno. Oltre al concerto in quel posto assurdo che è il Rock’n’Roll, abbiamo suonato a casa delle ragazze di Tentacoli, che ci hanno anche dato un letto per dormire ed anche un ottimo pranzo.

Dopo il concerto in acustico, siamo andati in giro per Milano ed abbiamo assistito ad un altro concerto, quello dei Malkovic al Serraglio. Per noi poco importa del resto, questo era proprio quello che cercavamo da Milano. Ed è stato fantastico. In tour hai tanto da fare. E anche da bere, perché no. Tant’è che il rum non lo abbiamo nemmeno finito.

È nelle sapienti mani di Davide, lo sta custodendo lui. Chissà per quanto ancora."

Il live

"Il momento del concerto è quello determinante, quello in cui devi dimostrare perché sei lì a rubare il tempo a chi ti sta osservando. Errori, cambi di scaletta (forse ne abbiamo trovata una che funziona alla grande), suoni giusti, improvvisazione e soprattutto dialogo con il pubblico: tutto deve portare a giustificare la tua presenza. Quando succede, puoi ritenerti soddisfatto. I concerti di Torino e Milano sono stati i migliori in questo senso. È interessante notare anche la reazione delle persone alle novità. In questo tour stiamo proponendo qualche canzone nuova: ci aiuta a capire se la direzione che stiamo prendendo porta o meno a qualcosa.

A dirla tutta, fare rumore ci piace un sacco. Il palco del Linoleum era fin troppo invitante per non rovinare un po’ qualche timpano con la battaglia di chitarre che solitamente facciamo. Sara, la ragazza che ci ha ospitato a casa sua, era in prima fila e ha anche preso qualche colpo. Ma ci ha già perdonato, e noi la amiamo già anche per questo."

Era solo la prima parte

"Se l’abbiamo definita un’esperienza illuminante, è proprio perché ti apre gli occhi. Non è una passeggiata, non è un semplice gioco. Abbiamo persino fatto un piccolo incidente alle porte di Perugia. Eppure, è straordinario. Roba che rifaremmo subito, e fortunatamente abbiamo la possibilità di replicarla molto presto. Ciò che lascia più il segno nell’immediato però è la fine.

Il viaggio finale di ritorno, da Perugia a Caserta. Non per nostalgia di casa, ma perché è il momento in cui parli di ciò che stai per fare. Canzoni nuove, tour nuovi, idee nuove che ti frullano per la testa e ti fanno capire che sei solo all’inizio. Tra una settimana si riparte, stavolta si arriva in Sicilia. Perciò puoi essere ben felice, perché in quel momento sai di volerne passare ancora tanti di momenti così."