Per tutti coloro che viaggiano su un'età compresa fra i 25 e 30 anni il prossimo 6 aprile sarà una data speciale in quanto uscirà nelle sale Power Rangers, reboot della fortunata serie televisiva, basata sui super sentai giapponesi, che negli anni Novanta raccontava le gesta dei supereroi dalla tuta colorata che difendevano il mondo alla guida di robot agili e scattanti. Dopo una goffa e pacchiana trasposizione filmica avvenuta circa vent'anni fa con gli stessi protagonisti del telefilm, ecco arrivare una nuova, e decisamente meglio riuscita, versione per il grande schermo affidata al giovane regista Dan Israelite il quale, dopo essersi cimentato nello sci-fi con Benvenuti a ieri, mette in mostra ottime doti nelle scene d'azione e spettacolari, un po' meno nelle narrazione apparsa piuttosto incerta.

Il suo film, infatti, è un vero piacere per gli occhi, e volendo usare un terminologia più spicciola, è una tamarrata fatta davvero bene e divertente.

Nel cast, tra i tanti giovani che interpretano i mitici power rangers, troviamo anche Bryan Cranston e Elizabeth Banks, rispettivamente nei panni dell'ologramma Zordan e della spaventosa villain Rita.

La trama

Un gruppo di studenti scapestrati e costretti per punizione anche il sabato pomeriggio a scuola trovano per puro caso delle pietre magiche che li trasformano in un gruppo di guerrieri chiamati a difendere la terra: i Power Rangers. Una volta finito l'addestramento agli ordini di Zordan, i cinque ragazzi dovranno difendere la cittadina di Angel Grove dalla temibile e perfida Rita.

Tanta azione e divertimento anche per le nuove generazioni

La grande difficoltà di quando si realizza un reboot di una vecchia saga cinematografica o televisiva è quella di riuscire a parlare sia ai vecchi fan, cioè ai ragazzini cresciuti negli anni Novanta, che al pubblico di oggi. Un ostacolo raggirato, non senza qualche problema e incertezze, attraverso una storia che sa abbinare azione, momenti comici e, soprattutto, riesce molto bene a ricostruire le origini dei guerrieri dalla tute colorate.

L'unica controindicazione di tale impostazione narrativa è che ad una prima parte pimpante e vivace, fa da contraltare una frazione centrale di film un po' lenta, verbosa e a tratti anche noiosa a causa di spiegazioni troppo lunghe e una fase di presa di coscienza dei super poteri da parte dei protagonisti decisamente macchinosa e simile a tanti altri film sui supereoi.

Le cose migliorano quando entra in scena Rita, truccata in maniera inquietante e quasi in stile horror, e tutti i mostri che la accompagnano e che danno vita ad un'ultima parte molto tamarra nelle sua veste, ma caratterizzata da sequenze e combattimenti molto spettacolari che sicuramente gaseranno i fan della saga, e non solo.

Insomma, non ci resta che urlare: Go Go! Power Rangers!