Tony Maiello, più conosciuto al grande pubblico per aver partecipato, nel 2009, alla prima edizione di X Factor Italia e per aver vinto Sanremo Giovani nel 2010 con "ll Linguaggio Della Resa" è tornato con il nuovo singolo "In Alto" e, dopo 7 anni, sta per uscire anche un nuovo disco, il secondo della sua carriera.

Ed è proprio in occasione di questa nuova avventura musicale, per Tony Maiello una vera e propria rinascita, che l'ho intervistato per voi lettori di Blasting News.

Sono passati 8 anni dalla tua esperienza nella prima stagione di uno dei talent show più famosi del pianeta, X Factor Italia.

Cosa ha significato per te quell'esperienza?

X Factor per me è stata una bellissima esperienza, la mia prima vera esperienza. Mi ha dato la possibilità di intraprendere questo percorso, mi ha aperto le porte verso la musica in qualche modo.

Tony Maiello, nel 2017, parteciperebbe ancora ad un talent show?

Certo, ma con qualche canzone scritta in più. Partecipare ad un talent è un bell'inizio, ma successivamente devi dimostrare che hai da dire qualcosa, devi crearti un'identità. Tante volte chi partecipa ai talent viene catapultato in questo mondo frenetico dove il rischio di perdersi è dietro l'angolo.

Nel 2010 hai vinto Sanremo Giovani con "Il Linguaggio Della Resa". Torneresti mai sul palco dell'Ariston?

Come dire di no? E come se avessi lasciato in sospeso qualcosa, una parte di me vuole sicuramente salire su quel palco ancora una volta.

Descrivendo "In Alto", il tuo nuovo singolo, hai parlato del 'bisogno di risvegliarsi dal sonno e di spezzare le catene che ci legano i sogni'. I sogni sono stimolo o, a volte, possono essere un ostacolo?

Più sono grandi i tuoi sogni e più ci vuole fatica per raggiungerli. La passione è il motore che ci muove verso di essi, senza di essa non si va da nessuna parte.

A cosa ti sei ispirato per il videoclip di "In Alto"?

Il video non deve avere per forza un unico senso. Per me è come un viaggio interiore. Dentro di me c'è un casino, ma è da questo casino che ritrovo sempre la forza e la voglia di andare avanti, di vedere cosa succede.

Le tue canzoni sono molto personali e davvero ben scritte. Qual è, ad ora, il brano più personale e "difficile" che tu abbia mai inciso?

Il brano più personale è difficile che abbia mai inciso fino ad ora è sicuramente "In Alto" ; racconta questo periodo di silenzio e la voglia di rimettermi in gioco. Da un punto di vista tecnico, poi, cantare così in basso nelle strofe e salire di un ottava nel ritornello non è stata una passeggiata.

"Credo" di Giorgia, "200 Note" di Laura Pausini, "Guardami Amore" di Francesco Renga sono tutte canzoni che hanno un denominatore in comune: le hai scritte tu. Com'è scrivere anche per altri artisti?

È una bella soddisfazione. Sentire le mie parole attraverso altre voci è emozionante.

Ogni volta è come se, in qualche modo, tutto l'amore che metto nelle canzoni che scrivo si trasferisse in un altro cuore, è magia.

Il tuo secondo album arriverà in autunno: puoi darci almeno un'anteprima, qualcosa che non hai ancora reso pubblico?

Ho parlato davvero poco del mio nuovo album, anche se è già bello pronto. Posso dire sicuramente che è un bel viaggio, mi racconto come non ho mai fatto prima. Parlo di me e della mia visione delle cose. Non c'è un filo conduttore se non quello della libertà, la libertà di essere se stessi.