Sono passati esattamente 50 anni dall'uscita dal leggendario Sgt. Pepper's and Lonely Hearts Club Band, l'ottavo album dei beatles pubblicato il 1°giugno 1967. Sgt Pepper's, oltre a essere uno degli album manifesto dello storico gruppo inglese, è considerato uno dei dischi più influenti e meglio riusciti della storia del rock ma anche della musica in generale. Un album di un'importanza rara che segna un periodo di svolta per la cultura pop, ma anche per gli stessi Beatles (già iniziato con Revolver e in parte con Rubber Soul); la rivista Rolling Stone lo ha inserito al primo posto nella lista dei 500 migliori album di sempre.
E' uno dei primi concept della storia del rock.
Nel 1967, oltre a vendere oltre 32 milioni di copie in tutto il mondo, di cui 11 solo negli Stati Uniti, venne premiato con ben 4 premi Grammy. Periodo di svolta, Sgt. Pepper's esce in un periodo particolare della storia dei Beatles. Tra la fine del 1966 e l'inizio del 1967 la popolarità della band raggiunse vette inimmaginabili, tanto da portare il gruppo inglese alla drastica decisione di interrompere i concerti e le attività live. Questo enorme successo mondiale stava diventando per loro troppo soffocante, e così, di comune accordo, decisero per un periodo "di non voler essere più i Beatles".
Diverso il discorso per quanto riguarda la produzione musicale.
Lì i Fab Four erano arrivati a un punto di svolta della loro discografia grazie all'innovativo album Revolver (altra pietra miliare della storia del rock). Nel disco appena citato, pubblicato nel 1966, a giocare un ruolo di grande rilievo sono le atmosfere psichedeliche e la sperimentazione sonora. Ma a parte questo, l'album rappresenta un punto di arrivo e di svolta per i 4 ragazzi di Liverpool, grazie anche a una maturità raggiunta nei testi e nei contenuti.
Quindi i Beatles nel 1967 erano a un bivio: o fermarsi definitivamente (infatti per un lungo periodo non pubblicarono nulla), oppure creare l'album perfetto. Il risultato fu, a distanza di pochi mesi, uno dei dischi più importanti della storia della musica: Sgt. Pepper's and Lonely Hearts Club Band. L'album, come già precisato, è un concept, ovvero un disco dove i brani sono incentrati su un unico tema o che insieme costruiscono una storia.
Sgt Pepper's è proprio questo, un'opera unica ed omogenea, un viaggio psichedelico tra i ricordi adolescenziali dei singoli componenti della band nella nativa Liverpool.
Dal punto di vista della sperimentazione sonora raggiungiamo l'apice, la modernità del sound è ineccepibile tanto da essere ancora adesso, a distanza di 50 anni, un album contemporaneo e di grande ispirazione per numerosissime band attuali. L'idea del nome venne principalmente a Paul McCartney che, dopo un viaggio in Kenya, s'inventò un immaginario gruppo di musicisti (una banda di ottoni d'epoca vittoriana) chiamata appunto "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", tradotta in Italiano "La Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper".
La complessità del nome gli fu suggerita da alcuni gruppi musicali californiani di quel periodo che si nascondevano dietro nomi strani per esplorare vie innovative. Storica anche la copertina, dove troviamo i Fab Four con delle divise tipiche dell'epoca Edoardiana (inizio Novecento), la scritta Beatles composta di fiori, e un collage di personaggi famosi simbolo di un'era (tra cui Bob Dylan, Marlon Brando, Marylin Monroe, Oscar Wilde e tanti altri).
Tra i brani troviamo numerosi gioielli che col tempo sono entrati di diritto nella storia della musica, tra cui le discusse "With a Little Help of My Friends" e "Lucy in the Sky of Diamonds"; la seconda venne bandita da diverse emittenti radio per i suoi riferimenti a sostanze allucinogene a partire dal titolo della canzone (le iniziali di Lucy, Sky e Diamonds formano la parola LSD), ma poi John Lennon smentì tutto affermando che era nato tutto da un disegno del figlio Julian che raffigurava una sua compagna di classe di nome Lucy.
Il disco si conclude con "A Day in the Life", un brano molto personale scritto e interpretato da John Lennon. Anche qui non sono mancate accuse di allusioni a droghe per via di alcuni passaggi del pezzo, accuse poi prontamente smentite dall'autore. Polemiche a parte, A Day in the Life col tempo venne considerata una delle vette artistiche della band e di John Lennon stesso. Sempre la rivista Rolling Stone, ha inserito il brano al 28esimo posto nella classifica delle 500 migliori canzoni di sempre.