Figlio di Zebedeo e Maria Salomè, fratello dell'evangelista Giovanni, Giacomo il Maggiore (così chiamato per distinguerlo dall'omonimo apostolo, detto il Minore), è un testimone speciale della vita di Cristo: lo troviamo sul monte Tabor durante la Trasfigurazione, vive nel Getsemani la vigilia della Passione, assiste alla resurrezione della figlia di Jairo. Il suo carattere passionale e impetuoso gli vale l'appellativo di «Boànerghes» (il Figlio del tuono), dato a lui e al fratello dallo stesso Gesù. Dopo la crocifissione si identifica completamente nella dottrina del suo Maestro, diventando il principale predicatore nella comunità di Gerusalemme.

La sua perseveranza e il suo fervore nella predicazione sono testimoniate dal Codex Calixtinus (XII secolo), testo basilare della tradizione jacopea conosciuto anche col nome di Liber Sancti Jacobi, che lo dipinge come «santo di mirabile forza, benedetto nel suo modo di vivere, stupefacente per le sue virtù, di grande ingegno, di brillante eloquenza».

Primo apostolo martire, viene decapitato per ordine di Erode Agrippa, a Gerusalemme, intorno all'anno 44. Dopo la decapitazione, secondo la Legenda Aurea, due suoi discepoli ne trafugano il corpo, trasportandolo fino alle coste della Galizia. Il sepolcro contenente le sue spoglie viene scoperto nella prima metà del IX secolo e la sua tomba, nel Medioevo, diventa meta di numerosissimi pellegrinaggi, tanto che il luogo prende il nome di Santiago (da Sancti Jacobi).

Nel 1075 ha inizio la costruzione della maestosa basilica a lui dedicata. Il Cammino di Santiago, che conduce alla tomba di San Giacomo, dalla fine del primo millennio ad oggi, è stato percorso da milioni e milioni di pellegrini.

Una rappresentazione itinerante per ripercorrere le tappe salienti della vita di San Giacomo

Il pescatore, il fedele compagno di Gesù, il pellegrino, il predicatore: la vita del grande Santo, con le sue miriadi di sfaccettature, diventa il tema un'inedita rappresentazione itinerante che avrà luogo a Galati Mamertino, in provincia di Messina, il 23 luglio, a partire dalle ore 19,00.

Rappresentazione che darà l'avvio ai festeggiamenti in onore del Santo, patrono del centro.

L'idea, forte della sua unicità, è quella di mettere in scena e far rivivere i momenti più intensi del percorso esistenziale di San Giacomo: la conversione, la presenza al fianco di Gesù, i tantissimi viaggi, la sentita predicazione, la morte.

Una vita vissuta tra forza, irruenza, abilità, fede e testimonianza. La vita di un uomo. La vita di un Santo.

I luoghi che hanno segnato e testimoniato il percorso umano di San Giacomo verranno riprodotti lungo le vie del centro storico del paese: un teatro all'aperto, uno spettacolo tra cielo e terra, il cammino di tutta una comunità tra fede, storia, culto e tradizione.

Diversi i mesi necessari ai preparativi, che hanno visto impegnati numerosi attori, scenografi, sarte, maestranze locali: un connubio di abilità e talenti, nato per dare vita alla brillante sceneggiatura del Dott. Giuseppe Zingales e coronato dall'impeccabile regia di Tindara Fazio e Giuseppe Lupica, con a fianco Giuliana Zingales in veste di direttore di scena.

Tra le anime dell'evento, la Parrocchia Santa Maria Assunta e il Gruppo San Giacomo, supportati dall'Amministrazione Comunale e dall'Associazione Sicilia Jacopea.

Di grande ispirazione per la realizzazione di vari momenti della rappresentazione è stato il testo “Los sandalias del Apòstol", novela històrica dell'autore spagnolo Ramon Allegue Martinez, tradotto da Annamaria Montagna. Un Campus Stellae nel cuore della Sicilia. Un evento pronto a condurre i partecipanti oltre il tempo e lo spazio, sulla scia di una vita straordinaria. Un cielo d'estate che si veste, per una sera, dei colori più veri del Figlio del Tuono.