“Un passo indietro” per i ruoli femminili, ecco come james cameron ha definito Wonder Woman, il film considerato da critica e pubblico come l’evento cinematografico dell’anno, con un incasso di circa 800 milioni di dollari. Durante la lunga intervista rilasciata a The Gardian per la promozione di Terminator 2: Judgment Day in 3D, il regista di Titanic e Avatar ha duramente criticato la pellicola: “Tutte le pacche sulle spalle di congratulazioni reciproche su Wonder Woman sono così sbagliate”.
Il tema del femminismo
Presentata come un’eroina femminista, per James Cameron la nuova Wonder Woman è soltanto l’ennesima donna-oggetto del cinema, anzi, “È un’icona trasformata in un oggetto.
È solo la vecchia Hollywood al maschile che fa sempre la stessa identica cosa”. Cameron mette in chiaro che non è una critica al film, ma che le sue icone di femminismo sono altre: “Non dico che non mi sia piaciuto, ma per me è un passo indietro”. Per il regista, il paragone è con la sua Sarah Connor, protagonista della saga di Terminator: “Sarah Connor non era un’icona di bellezza. Era forte, tormentata, una madre terribile, ma ha guadagnato il rispetto del pubblico con la sua determinazione. Per me, il beneficio di personaggi simili è evidente. Voglio dire, metà del pubblico è femminile!”.
Le reazioni sul web
E come capita sempre più spesso, sono bastate queste poche dichiarazioni per scatenare la polemica via web.
Non solo da parte del pubblico, ma anche da molti addetti ai lavori e personaggi dello spettacolo. Cher, per esempio, ha ricordato le dichiarazioni di Linda Hamilton, interprete di Sarah Connor ed ex-moglie di Cameron, che ha definito la vita col regista “terribile sotto ogni aspetto”. Molti giornalisti, invece, hanno criticato l’arroganza con cui Cameron identifica il vero femminismo con un suo personaggio.
Qualcuno ha persino ricordato come prendesse in giro Kate Winslet durante le riprese di Titanic chiamandola “Kate Weights-a-lot”, ovvero Kate che pesa molto.
La risposta di Patty Jenkins
E su Twitter è arrivata anche la risposta anche di Patty Jenkins, l’acclamata regista di Wonder Woman: “L’incapacità di James Cameron di capire cosa Wonder Woman sia, o cosa rappresenti per le donne di tutto il mondo, non è una sorpresa.
Anche se è un grande regista, non è una donna”. La Jenkins ricorda come Cameron si sia complimentato con lei per il film Monster, che valse l’Oscar a Charlize Theron, ma rivendica anche il diritto di avere icone femministe diverse: “Se le donne devono sempre essere dure, difficili e tormentate, per essere forti, e se non siamo libere di essere multidimensionali o di celebrare un’icona femminile perché è attraente e dolce, allora non siamo andate così lontano”. E subito dopo aggiunge: “Credo che le donne possano e debbano essere tutto, proprio come i personaggi maschili. Non c’è un modello giusto né uno sbagliato di donna al potere”.