Dopo tre campagne di scavi il pool di archeologhi tedeschi dell’Università “Humboldt” di Berlino capitanati da Wolfgang Filser termineranno i loro rilievi sull’immensa area archeologica rappresentata dalla Villa marittima al Capo di Sorrento che i locali chiamano di “Pollio Felice” dal nome del patrizio romanus che ne era il Dominus.

Appuntamento alle 10 nei pressi della Chiesa del Rosario

Sabato 7 ottobre saluteranno la cittadina delle sirene che con la Fondazione Sorrento li ha sempre sostenuti con una visita guidata aperta a tutti – appuntamento alle 10 nei pressi della Chiesa del Rosario al Capo di Sorrento – e lì spiegheranno le loro risultanze prima che le stesse diventino saggi millimetrati e fotografati di un’opera intensa e faticosa di scavo condotta ai 30 gradi della Regina Giovanna.

Per il nostro sito, Filser, ha anticipato alcune conclusioni: “Dai saggi che abbiamo potuto effettuare sul lato marittimo della Villa possiamo dire con certezza che le mura di fondazione della stessa risalgono alla tarda età repubblicana ben prima di quello che si è sempre creduto – e veicolato – che invece faceva risalire la fondazione all’età augustea”. Una scoperta che rimette tutto in discussione.

La terza campagna di scavi è iniziata a settembre

Questa terza campagna di scavi è iniziata nel mese di settembre ed il pool tedesco guidato da Filser è stato affiancato da un archeologa italiana Rosaria Perrella. Lo scavo, oltre che all’Humboldt Universität di Berlino, è stato possibile grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli ed il comune di Sorrento.

L’attività è stata svolta con un comune lavoro di studio d natura geologica dell’intera area del Capo di Sorrento a cura del “Geographisches Institut der Humboldt-Universität zu Berlin” e dell’Istituto di Ricerca “Topoi”. Attraverso delle analisi geoelettriche, il fine primario è stato quello di comprendere le attitudini di scavo del suolo romano nell’area della parte rustica della villa, mentre nella parte marittima ci si è concentrati sulle possibilità geomorfologiche della roccia calcarea in relazione con l'originaria prima edificazione della Villa stessa, quale strumento aggiuntivo determinante per la classificazione delle fasi di vita del complesso che è risultato, quindi, risalire alla tarda età repubblicana.