Parte domani da Carpi il nuovo tour di Vinicio Capossela, che lo vedrà live nei teatri italiani con uno spettacolo che ripercorrerà vari capitoli della carriera dell’artista, presentando brani del repertorio contenuto nei nove album in studio da lui finora realizzati, da “All’Una e Trentacinque Circa” con cui esordì nel 1990 all’ultimo “Canzoni Della Cupa” dello scorso anno. La scelta del periodo, la fine dell'anno, in cui proporre i concerti non è casuale, in quanto definita dal cantautore come una strettoia in cui passano tutti i fantasmi, gli spettri e le ombre generate dal fuoco del racconto e in cui le ombre ataviche delle ritualità dell’inverno si confondono con quelle personali.
“Ombre nell’Inverno”
Pe definire la nuova serie di concerti Capossela usa termini come ombre, nebbie e riflessi per indicare che il tour sarà più oscuro e intimistico del precedente, svoltosi nella scorsa primavera. Prospettive ambiziose che rendono possibile e auspicabile che gli show siano registrati e pubblicati su CD, anche perché dall’ultimo album live di Capossela, “SoloShow Alive”, ispirato dai side show, gli spettacoli collaterali ai grandi circhi come il Barnum in cui si mostravano i fenomeni da baraccone, sono passati quasi nove anni, un’eternità nella carriera di un artista ai tempi d’oggi. “SoloShow Alive” aveva l’originale formato di film concerto, in quanto presentava oltre al disco audio un DVD contenente un video diretto da Gianfranco Firriolo.
Per "Ombre nell'Inverno" sarebbe auspicabile qualcosa di simile, considerata anche la forte presenza scenica del cantautore, che renderebbe la documentazione video di estremo interesse.
“Canzoni della Cupa”
Adeguato spazio negli show sarà sicuramente dato all’ultimo album di Capossela, “Canzoni della Cupa”, che era dedicato all'Irpinia, terra d'origine dei genitori dell'artista ed era composto da due lati, “Polvere” e “Ombra”, che esploravano la terra che era stata fonte di ispirazione, attraverso i suoi racconti e canti, del romanzo "Il Paese Dei Coppoloni" del 2015.
I premi
Capossela, che è anche un apprezzato scrittore di libri, pubblicati tra il 2004 e il 2015 da Feltrinelli e Il Saggiatore, ha ricevuto nel corso della sua carriera sette premi per il suo lavoro in campo musicale, tra cui quattro targhe Tenco, nel 1991 come migliore opera prima per “All’Una e Trentacinque Circa” e, per migliore album, nel 2001 per “Canzoni a Manovella”, nel 2006 per “Ovunque Proteggi” e nel 2011 per “Marinai, Profeti e Balene”.