Nell’attesa dell’uscita (annunciata a settembre, poi prorogata al 3 novembre e tuttora affetta da ritardi produttivi per cui la disponibilità su larga scala sarà probabilmente nel 2018), la produzione dell’IPhone X il nuovo modello del telefonino di Apple per il quale le aspettative e le richieste sono a livelli stratosferici, è travolta da uno scandalo. Sei studenti cinesi hanno dichiarato al Financial Times di essere stati costretti a lavorare illegalmente per il principale fornitore dell’azienda di Cupertino, la Foxconn, presso lo stabilimento di Zhengzhou.

La denuncia

In base a quanto dichiarato al giornale britannico, i sei ragazzi, che fanno parte di un gruppo di tremila studenti che hanno accettato di sottoporsi ad un tirocinio all’interno di Foxconn, sarebbero stati costretti dalla loro scuola, la Zhengzhou Urban Rail Transit School, a fare questa esperienza lavorativa, sebbene non attinente al loro percorso di studi, in quanto necessaria per ottenere il diploma, con l’aggravante di doversi obbligatoriamente sobbarcare turni di 11 ore giornaliere, quando la legge cinese vieta ore di straordinari durante gli stage, limitando le ore lavorative a 40 settimanali. Riguardo alla natura dell'attività svolta, uno dei sei studenti dichiara di avere assemblato 1200 fotocamere al giorno.

L’utilizzo intensivo di questa forza lavoro addizionale potrebbe essere collegata, come vociferano in molti, alla necessità di fronteggiare i ritardi produttivi che rischiano di compromettere l’arrivo tempestivo sui mercati del nuovo modello di IPhone.

La risposta di Apple

Rispondendo alla conseguente richiesta di chiarimenti del Financial Times, Apple ha aperto un’indagine e dichiarato che prenderà provvedimenti riguardo al problema delle ore di straordinario ma ha anche specificato che gli studenti avrebbero scelto liberamente di fare presso Foxconn il proprio tirocinio, e che sarebbero stati retribuiti, con l’accesso anche a benefit.

Sta di fatto che pare che l’impiego di studenti come forza lavorativa addizionale durante i mesi di maggiore carico, quelli da agosto a dicembre, sia un’abitudine consolidata, seppure in calo negli ultimi anni. In una nota successivamente divulgata alla stampa Apple ha dichiarato di impegnarsi a garantire che la dignità e il rispetto dei lavoratori siano garantiti in tutta la catena di fornitura.