C'era molta attesa per il debutto su Netflix di “Bright”, l'ultimo film con Will Smith e Joel Edgerton. Il trailer distribuito negli ultimi mesi faceva ben sperare e il film sembrava essere il classico blockbuster di intrattenimento adatto al periodo festivo. Il regista David Ayer era reduce dall'acclamato “Fury” e dal criticatissimo “Suicide squad”. Per questo motivo Ayer ha traslocato in casa Netflix dopo che il colosso californiano lo aveva convinto a girare questo film in esclusiva per il piccolo schermo. “Bright” è un film di difficile collocazione, un misto tra fantascienza, fantasy e crime-story.

Will Smith veste i panni di un agente di polizia e Joel Edgerton la parte di un suo collega non umano, un orco. Il nuovo mondo creato da Ayer è abitato da creature mitologiche e da elfi che vivono in perfetta armonia insieme agli esseri umani. Le razze convivono regolate da una rigida gerarchia. Umani ed elfi rappresentano il punto più alto della piramide mentre gli orchi sono discriminati ed emarginati. Le premesse sembrano ottime ma il film sembra proprio non essere piaciuto alla critica a stelle e strisce nonostante 90 milioni di investimento per produrlo.

Tutta la critica USA contro Bright

Il giornalista del “The Hollywood reporter” John DeFore ha fortemente criticato il prodotto Netflix definendolo come un film al limite dell'imbarazzo.

Smith ed Edgerton si salvano dalle critiche ma è la sceneggiatura che offre pochi sussulti. Secondo DeFore gli elementi sovrannaturali inseriti nella pellicola non poggiano su solide basi e aggiungono poco a quello che è un classico film poliziesco. Le critiche maggiori vanno a chi ha scritto il film cioè Max Landis che ha, a detta del critico, speso poco tempo per creare il mondo fantastico in cui si svolge la storia.

Anche “Vanity Fair” fa delle forti critiche, il critico della rivista Jordan Hoffman ha sostenuto che nella sceneggiatura c'è qualche buona idea ma che la regia è noiosa e con momenti eccessivamente lunghi e diluiti. Secondo Hoffman il film darà molto poco a Netflix anche se è costato una grossa cifra. Il critico di IndieWire lo ha invece definito “il peggior film del 2017”.

Anche altri critici hanno contribuito ad abbassare la media voto del film e ora sembra che “Bright” può contendersi, come favorito, solamente un premio ai Razzie Awards.

E voi lo vedrete? Sarà interessante vedere se il pubblico si allineerà alla critica cinematografica oppure apprezzerà maggiormente il film di David Ayer.