Quattro sono state le nomination agli Oscar 2018 dell'Academy americana per il nuovo film di Luca Guadagnino "Chiamami col tuo nome": come miglior film, miglior attore (Chalamet), migliore sceneggiatura non originale, migliore canzone ("Mistery of love"). I gestori delle sale lo hanno programmato veloci ngli spazi destinati ai film d'essai e la creatura interamente girata in Italia tra Crema e Bergamo non ha deluso. Estate del 1981 Timothée Chalamet (Elio Perlman), un ragazzo diciassettenne compositore e gran lettore, si vede arrivare in casa come dottorando del padre archeologo Armie Hammer (Oliver) un venticinquenne americano del New England.
Nella villa di famiglia nei dintorni di Crema la vita scorre tra cene, partite a pallavolo, gite in bicicletta, correzioni di bozze della tesi e scoperte di copie de "Il pugile" di Prassitele nelle acque torbide di Sirmione. Al di fuori l'Italia del pentapartito, Craxi, il primo Grillo - quello che faceva il comico - scorrono soffusi ed inascoltati. I Perlman sono una famiglia cosmopolita ed internazionale che sarebbe piaciuta a Norman Douglas. Tra Elio ed il ragazzone del New England scatta piano piano un'intesa amicale forte basata sulla soffusa radice ebraica, sulla cultura e su tante carinerie che si fanno affetto e passione.
Cuore e corpo: lo spreco del non provare ad amare
Molte realtà gay hanno messo il cappello su "Chiamami col tuo nome", ma in realtà la sua visione pur ponendo alla base il rapporto omosessuale tra Elio ed Oliver, ci porta nel più profondo dei misteri: quello della ricerca dell'amore, ed anche della nostra volontà a ritrovarlo una volta perso.
Dopo queste settimane estive - "cercando sentieri di montagna (Battiato)" , per eludere la curiosità morbosa della gente - i due si trovano al momento dell'addio. Sofferenza - soprattutto per il diciassettenne Elio - , ma niente scandalo cattolico del rapporto omosessuale disvelato: il prof Perlam, (Michael Stuhlbarg) il padre di Elio gli dà una lezione di cos'è l'amore: "hai vissuto una cosa rara e speciale.
Ora ricordati che il vero spreco è provarsi a non provarlo più". Il finale è di sofferenza e pianto per Elio, ora adulto anche nello sguardo. Nella "Festa delle luci" con una neve che cade apprende al telefono che Oliver sta per sposarsi. Elio invece ha chiuso la sua storia con la coetanea Marzia (Esther Garrel) con la quale leggeva le poesie di Antonia Pozzi. Lo spreco sarà non cercare nuove primavere.