Con Una notte da leoni ci siamo abituati alla faccia da bravo ragazzo che perde il senno di Ed Helms, quello che rimaneva senza un dente. Invece di Owen Wilson, a parte gli spot del Crodino (ma lo abbiamo visto in Midnight in Paris e recentemente in Wonder), non ci è nuova la faccia da schiaffi. Per la prima volta insieme, in 2 figli di… vestono i panni di due gemelli eterozigoti dai caratteri molto diversi. Apprendono dalla madre che il loro padre non è morto, come gli era sempre stato raccontato, così vanno a cercarlo per conoscerlo.
Il problema sarà la scoperta di una catena di ex-partner che la madre, ragazza disinibita nei settanta, ha avuto in quegli anni quando restò incinta.
S’innesca così una ricerca che ci viene proposta in forma di sboccata commedia in salsa road movie. La madre dei gemelli è Glenn Close, e tra gli altri compaiono due premi Oscar come Christopher Walken e JK Simmons più una vecchia gloria del football americano come Terry Bradshaw.
Tra demenziale e buoni sentimenti
Il linguaggio utilizzato è quello spensierato e colorito della tradizione demenziale americana. Il regista è Lawrence Sher, direttore della fotografia qui al suo esordio dietro la macchina da presa. Precedentemente ha illuminato i set di decine di film, tra i quali prorpio la trilogia Notte da leoni, mentre in cantiere ha Godzilla: the King of Monsters che uscirà nel 2019. Un altro zampino, forse il più autorevole per il genere, è quello di Ivan Reitman.
Regista e produttore dei Ghostbusters originali (e soltanto produttore della versione al femminile), nasce artisticamente negli anni della National Lampoon, rivista nata quarant'anni fa che inventò questo genere di commedia americana a base di ironie leggere quando non boccate, situazioni scollacciate, eccessi di alcol e non-sense come ingredienti principali.
Reitman oggi è il produttore di 2 figli di… ma dai tumultuosi anni settanta i tempi sono cambiati sia per la sua filmografia che per la madre dei gemelli, così tra una battuta colorita e l’altra non mancano i buoni sentimenti.
Il percorso per ritrovare il padre dei due protagonisti non sarà fine a sé stesso ma li farà riavvicinare come fratelli.
Uno divorziato, depresso e bacchettone, l’altro etereo, ricco e donnaiolo. Ma in commedie come questa nulla è mai come sembra. Colpi di scena e situazioni che puntano all’assurdo vengono compensate da una tenera voglia di happy ending degli autori. È al Cinema dal 1 marzo e grazie a un marketing che ne sta evidenziando soltanto il lato più goliardico attirerà sicuramente un pubblico di giovani e adolescenti, ma sorprendentemente potrebbe piacere anche a un pletora un po’ più adulta ma elastica.