Un percorso multimediale verrà allestito nelle ex scuderie asburgiche del castello di Miramare a Trieste; esso è promosso dal Museo Storico e dal Percorso del Castello di Miramare, a cura di Andreina Contessa, Rossella Fabiani e Silvia Pinna con la produzione di Civita Tre Venezie e Villaggio Globale International. Il percorso si svolgerà durante tutta la stagione estiva e autunnale fino al 30 dicembre, e sarà valorizzato attraverso documenti storici come lettere, giornali e dipinti che ci illustreranno i rapporti di Massimiliano d'Asburgo con la moglie Carlotta del Belgio e le vicissitudini che ne seguirono durante il suo periodo imperiale.

Il periodo imperiale di Massimiliano D'Asburgo in Messico

Il Castello di Miramare, non a caso, fu edificato per volontà di Massimiliano, prima di salpare e approdare insieme alla moglie sulle coste del Messico come nuovo imperatore il 28 maggio del 1864. Al suo arrivo si ritrovò con alle porte la Guerra di Secessione Americana in piena svolta risolutiva e questo lo portò a conflitti con gli oppositori liberali messicani che lo dichiararono un usurpatore, nonostante le sue approvazioni su riforme come la libertà di religione e l'estensione del diritto di voto alle classi contadine, fu condannato dalle forze liberali e fucilato assieme a due suoi generali il 19 giugno del 1867. Il pittore Édouard Manet, profondamente scosso dalla notizia della morte dell'imperatore asburgico, iniziò una protesta intellettuale e culturale nei confronti delle forze centrali europee che ritirarono le proprie truppe lasciando Massimiliano D'Asburgo, oramai abbandonato persino dalla moglie, in una situazione isolata e disperata.

La censura inflitta a Édouard Manet

Édouard Manet denunzio profondamente tutto ciò che avvenne in Messico riassumendolo in una composizione di 4 tele ad olio e una litografia, apprendendo notizie unicamente dai giornali. Le tele ritraevano l'episodio della fucilazione dell' imperatore Massimiliano D'Asburgo con al fianco i due generali messicani, mentre di fronte a loro, dalla parte opposta del fucile vi erano i soldati del plotone d'esecuzione raffigurati in veste francese con a capo una figura autoritaria vagamente familiare a Napoleone III.

L'opera suscitò un forte clamore negli alti ranghi tanto da sottoporla a una censura di stampo politica, in quanto si pensava che Manet denunciasse apertamente l'operato dell'imperialismo francese, ragione per cui non venne dato il permesso di esporre le tele fino alla successiva morte del pittore. Alla causa di Manet si unirono l'amico e scrittore Émile Zola e altri illustre figure come Giosuè Carducci e il compositore Franz Liszt che ridiedero una seconda vita alla figura di Massimiliano D'Asburgo.

Inoltre prima della condanna, Giuseppe Garibaldi e il poeta Victor Hugo chiesero la grazia, cosa che evidentemente non influi sull'esito della sentenza.

Cosa aspettarsi da un percorso multimediale

Il percorso multimediale di Miramare offre la possibilità ai visitatori di rivivere in maniera coinvolgente tutti i punti cardini della vita di Massimiliano D'Asburgo, riuscendo a creare un ambiente profondamente realista scandito da immagini, testimonianze e opinioni con punti di vista che si sono instaurati col passare di un secolo e mezzo, partendo dal Messico,da Miramare fino ad arrivare alla Belle Époque di Parigi. A tutto ciò viene ingranata perfettamente una narrazione teatrale scritta da Alessandro Sisti e interpretata da Lorenzo Acquaviva che nei panni di Massimiliano lascia un'esperienza fortemente contestualizzata nella storia del imperatore.Alla fine di questo viaggio è possibile assistere ai video di due giovani artisti Calixto Ramírez e Enrique Méndez de Hoyos: incrociando la visione del loro paese con la mostra potrà risultare più semplice intuire come la storia e l'arte emergono dal passato in un' unica trama.