Negli ultimi giorni alcune immagini del volto di Liberato stanno iniziando a circolare in rete. Sono state scattate durante il suo ultimo concerto milanese, tenutosi il 9 giugno 2018, ad un mese esatto di distanza dalla precedente esibizione, che aveva radunato oltre ventimila persone provenienti da tutta Italia sul lungomare di Mergellina a Napoli. In quel caso però, complici anche gli effetti scenici e di fumogeni costantemente presenti sul palcoscenico, nessuno era stato in grado di scattare immagini ravvicinate.
Occhi scuri e sopracciglia folte, ma il mistero rimane
Le foto sono state diffuse dal portale "1977magazine", e successivamente rilanciate da altre testate giornalistiche e numerose pagine Instagram. Nelle immagini è possibile scorgere il volto di Liberato, anche se soltanto in maniera parziale, in quanto in buona parte coperto dal cappuccio e da una bandana, un viso caratterizzato da occhi scuri, e foltissime sopracciglia nere.
L'assenza di una vera e propria faccia da attribuire all'artista, a livello extramusicale ha rappresentato sicuramente l'elemento che più di ogni altro ha catalizzato fino ad oggi l'attenzione del pubblico sul progetto Liberato: il fatto che nessuno abbia ancora avuto modo di vedere in maniera nitida i lineamenti del cantante – che la maggior parte delle testate giornalistiche italiane continua erroneamente a chiamare 'rapper' – e le numerose ipotesi sulla sua vera identità, hanno infatti contribuito sicuramente ad alimentare il mistero, e quindi le discussioni pubbliche e l'hype dei supporter.
Liberato: uno stile unico, tanto nel suono quanto nelle liriche e nell'immagine
Quella di Liberato è sicuramente una delle parabole artistiche più interessanti degli ultimi anni, quantomeno a livello di musica italiana. Per quanto ancora brevissimo, il percorso di questo misterioso artista partenopeo – che negli ultimi due anni ha dato nuovo lustro e soprattutto una nuova dimensione, più attuale ed internazionale, alla musica del capoluogo campano, pur non snaturandone l'essenza e la peculiarità a livello etnico, evocativo e melodico – è stato a dir poco intenso.
E' uno stile unico quello di Liberato, sia dal punto di vista sonoro, caratterizzato dal connubio di parti melodiche cantate, calde, sentite e appassionate, che si vanno a poggiare su un tappeto sonoro elettronico, che a livello lirico, con un linguaggio che fonde il dialetto campano con elementi della lingua inglese.
Uno stile, un immaginario, un vero e proprio percorso narrativo, creato anche e soprattutto grazie ai videoclip ufficiali che accompagnano le uscite dei pezzi di Liberato, tutti diretti da Francesco Lettieri.