Lo scorso nove maggio oltre ventimila persone si sono riversate sul lungo mare di Mergellina, a Napoli, per assistere al concerto di Liberato, il cantante senza volto – che in maniera del tutto erronea e approssimativa, i principali media e organi di stampa nazionali stanno definendo 'rapper', dimostrando per l'ennesima volta di non aver ancora compreso le basi di quello che è ormai, di gran lunga, il genere musicale più ascoltato dalle nuove generazioni – che con le sue canzoni, scritte con un linguaggio unico, che unisce il dialetto partenopeo ad alcune espressioni anglosassoni, sta conquistando i favori del pubblico.

Liberato canta ma non si fa vedere, la sua identità rimane un mistero

In molti, tra i numerosi presenti, speravano di riuscire a scorgere per la prima volta il viso del cantante, purtroppo per loro però si sono dovuti accontentare di vederlo cantare senza poterne distinguere i lineamenti, rimasti coperti da un vistoso cappuccio e dai fumi costantemente presenti sul palco. L'identità di Liberato è, quindi, tutt'ora, un mistero, ma a partire da ieri è iniziata a diffondersi on line una teoria a dir poco suggestiva, lanciata da uno youtuber, ovviamente napoletano.

Impossibile affermare con certezza che si tratti della verità, anche se le ipotesi proposte dal ragazzo stanno accumulando sempre più consensi.

Ciò che c'è di certo è che tra le tante teorie sulla reale identità del cantante, che negli ultimi mesi hanno invaso il web, questa è sicuramente la più affascinante, e per certi versi la più coerente.

La suggestiva ipotesi dello youtuber campano che fa impazzire il web

Secondo la teoria proposta da 'Iutubber Diego', questo il nome dello youtuber partenopeo, Liberato altri non sarebbe che un ragazzo detenuto nel carcere minorile presente sull'isola di Nisida, situata in linea d'aria proprio di fronte al lungomare di Napoli.

Il giovane detenuto farebbe parte di una sorta di progetto di recupero a tema musicale.

Tanti, tantissimi, gli indizi raccolti dallo youtuber partenopeo, circostanze che pur non potendo dimostrare in maniera pacifica ed incontrovertibile la tesi proposta, stanno raccogliendo innumerevoli consensi on line.

Si va dai riferimenti nei testi delle canzoni, alla presenza di alcuni agenti della polizia penitenziaria durante l'ultimo live, passando per l'utilizzo della sirena – la stessa usata per segnalare l'evasione di un detenuto da un carcere – sempre durante il concerto tenutosi a Napoli nei giorni scorsi. Il tutto è ben spiegato nel video che si trova di seguito, lasciamo giudicare i lettori.