Dal 7 Luglio al 15 Ottobre 2018 presso Forte di Bard, Aosta, sarà possibile ammirare le opere di Henri Matisse (1869-1954), artista fra i più amati del Novecento. La mostra intitolata 'Henri Matisse. Sulla scena dell’Arte' ci darà la possibilità di conoscere 90 opere realizzate in 35 anni, dal 1919 al 1954, anno della sua morte. Al centro dell’evento, nonché della sua vita, vi è il rapporto tra l'arte ed il teatro che seppe fondere fino a rendere l’una il continuo dell’altro, complementari e inscindibili. I suoi sono personaggi che riescono a danzare grazie al suo pennello anche su una superficie senza la terza dimensione, vivificandoli e rendendoli attori messi in scena, pronti per l’apertura del sipario.

Ambientazione principale, il suo “paradiso”

Fu proprio Nizza, dove decise di trasferirsi nel 1917 (periodo definito Nicoise), a regalargli, pochi anni dopo, la possibilità di avvicinarsi, ancora di più, al mondo della drammaturgia. Nel 1919, infatti, gli venne chiesto di occuparsi dei costumi per il balletto “Il canto dell’usignolo” dove egli poté mostrare la sua vicinanza al gusto orientale maturato nei viaggi in Algeria e in Marocco, essendo l’opera ambientata alla corte dell’imperatore cinese. L’esperienza andrà a ripetersi, poi, anche nel 1939 per il balletto “Rouge et Noir”. Il mestiere di costumista non fu riservato al solo palcoscenico ma anche alla sua sfera privata. Particolare fu, infatti, il rapporto con le sue modelle, fatto di lunghe collaborazioni e di collezioni di haute couture, presenti anche all'evento, per proiettarle nella sua narrazione.

La sua collezione privata: oreficeria e tappezzeria orientale

Sarà possibile visionare la collezione privata dell’artista, concessa dai suoi eredi, in grado di mostrarci come i viaggi e le avventure, in stretto rapporto con il legame di artista e natura tanto caro al romanticismo, siano stati di ispirazione per il suo operare prolifico e collegamento diretto alle odalische.

Quest'ultime, simbiosi perfetta tra l'essenza pura e selvaggia della donna ed i motivi geometrizzanti e floreali, frequentemente riscontrabili nelle sue opere.

Jazz

Jazz è il suo libro d'artista in cui i capolavori nascono dalla sperimentazione della tecnica papiers découpés nel periodo dove ormai l'artista è rilegato in carrozzina.

Vennero da lui descritte come immagini in violento movimento ma nate dal congelarsi di ricordi legati al circo, a tradizioni e leggende della cultura popolare.

Tele, opere grafiche, disegni e sculture concesse da Markus Müller, direttore del Kunstmuseum P. Picasso di Münster e curatore della mostra, dal Musée Matisse di Nizza e i Ballets di Monte-Carlo.