Prodotta da France 3 e distribuita in italia da Netflix, "La Foresta" è una miniserie di genere thriller-poliziesco che non mancherà di appassionare chi è alla ricerca di un po' di intrattenimento di qualità ma allo stesso tempo senza tante pretese, magari distante dallo stile delle serie americane che purtroppo - ma questa è una opinione personale - la fanno da padrone sulla nota piattaforma di streaming. Certo, i cliché del crime drama ci sono tutti, ma il garbo dello stile francese ce li rende in qualche modo più digeribili, e fa sì che la visione scorra fluida e piacevole, mistero dopo mistero per tutti e sei gli episodi di cui è composta.

La trama de "La Foresta"

Ambientata nel piccolo paesino di Montfaucon, situato nei pressi della foresta delle Ardenne, la miniserie inizia con la scomparsa di una adolescente e con l'inizio delle indagini per il suo ritrovamento, indagini che apriranno un vaso di pandora di segreti ed intrighi ai quali il capo della polizia Decker, appena arrivato in paese, cercherà di dare un senso insieme alla tenente Virginie Musso ed all'insegnante di francese Eva Mendel, in qualche modo collegata alla foresta da un fatto legato al suo passato (che non svelo per non togliervi il gusto di scoprire le varie sottotrame che via via si dipanano nel corso degli episodi).

Sospetto dopo sospetto, "La Foresta" suggerisce e smentisce, aggiunge tasselli al puzzle e procede mistero dopo mistero insieme allo spettatore verso un finale che sono certo non vi deluderà.

Opinioni su "La Foresta"

Attori tutto sommato bravi, atmosfera vagamente soprannaturale che ricorda, e badate bene che non sto facendo dei paragoni, l'ancora oggi insuperato capolavoro Twin Peaks, ma che costituisce soltanto la cornice della storia. Il tutto, assieme all'ambientazione claustrofobica, costituisce l'insieme dei punti di forza di questo thriller che invece pecca pesantemente nella sceneggiatura e nella caratterizzazione dei personaggi: il ruolo della bionda prof.

di francese in particolare, alla quale nei primi episodi viene dato uno spazio tale da fare pensare che possa diventare parte fondamentale della vicenda, delude un po' e lascia l'amaro in bocca per il suo potenziale inespresso.

Per concludere, l'impressione generale che si ha quando si analizza una Serie TV prodotta da Netflix quale "La Foresta", è sempre più o meno la stessa: un ottimo prodotto che però non osa mai, forse per non deludere la fetta di spettatori "di bocca buona", e rimane negli schemi classici e rodati che massimizzano il numero di spettatori soddisfatti, o più o meno soddisfatti, sacrificando il guizzo d'autore.

E' una strategia vincente? Nel breve termine, i risultati economici del colosso dello streaming sembrano dargli ragione. Nel lungo termine, ma questa è solo una speranza, magari la richiesta di contenuti d'autore aumenterà e sul nostro amato Netflix vedremo più contenuti di qualità.